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lunedì 26 settembre 2011

3 Giornata

20 settembre 2011, ore 20.45: scatta la cosiddetta “ora X” per il tecnico nerazzurro Gian Piero Gasperini. La classica partita che non puoi sbagliare per nessuna ragione al mondo, altrimenti sei fuori. L’Inter è attesa per la prima partita della quarta giornata di Serie A, il primo turno infrasettimanale, sul sintetico di Novara. Due squadre a pari punti, 1, ma con la stessa voglia di riscattarsi. Primo tempo dominato dal Novara, con almeno due-tre limpide palle-gol. Al 38’ la squadra di Tesser passa: l’arbitro applica il vantaggio dopo il fallo di Stankovic su Giorgi, Mazzarani serve Meggiorini che con il sinistro angola perfettamente e trafigge Júlio César. Nel secondo tempo ci si aspetterebbe una reazione dell’Inter, ma essa non arriva. Ci provano solo Nagatomo e Pazzini, ma con scarsa voglia e con poca convinzione. In più a metà ripresa, Gasperini toglie Sneijder per far posto a Zárate. All’86’ Ranocchia, per giunta infortunato, mette giù in area di rigore Morimoto: calcio di rigore per il Novara che Rigoni non sbaglia. Dopo tre minuti Cambiasso risolve una mischia in area piemontese e riaccende le speranze dell’Inter, che durano pochi attimi, perché al 91’ ancora Rigoni approfitta di una respinta di Julio Cesar su Giorgi e fa 3-1, tra il clamore generale. Questa è la sconfitta che costa il posto a Gasperini, esonerato nella giornata di mercoledì e sostituito con Claudio Ranieri. Dopo la sorpresa nell’anticipo del martedì, tocca a Juve e Milan, impegnate in casa rispettivamente contro Bologna e Udinese. I bianconeri trovano qualche difficoltà nei primi venti-venticinque minuti, ma al 28’ Pirlo coglie di sorpresa la difesa bolognese pescando Vucinic che davanti a Gillet non sbaglia. La Juventus crea altre due-tre limpide occasioni, ma al 46’ Vucinic, già ammonito, commette un brutto fallo da dietro che gli costa la doppia ammonizione e quindi l’inferiorità numerica alla sua squadra. Secondo tempo affrontato interamente in dieci dalla Juventus che al 50’ va vicina al raddoppio con il palo di Krasic. Un minuto più tardi, si attua una regola che non è scritta sul regolamento: gol sbagliato, gol subito. Perché sull’angolo di Gaston Ramirez, Portanova anticipa Chiellini e batte Buffon. Da quel momento, assedio totale della Juventus, con Pirlo (per la terza volta consecutiva migliore in campo), Barzagli e Matri vicini al gol. Il risultato resta, però, invariato e la partita finisce 1-1. A San Siro il Milan cerca la prima vittoria in campionato contro un’Udinese in grande forma. Al 29’ Di Natale approfitta di una clamorosa papera di Abbiati per portare avanti i suoi. Da quel momento monologo rossonero, che sfocia a metà ripresa nel gol del pareggio, segnato da Stephan El Shaarawy. Un Milan rivedibile, che fatica (e non poco) senza Zlatan Ibrahimovic. Altra sorpresa della giornata, arriva dal Bentegodi di Verona: si gioca Chievo-Napoli. Mazzarri lascia in panchina Cavani e Hamsik e non convoca Lavezzi. Le tre assenze si sentono molto, il Chievo gioca bene e al 70’ passa: Moscardelli approfitta di un erroraccio di Fideleff e con una bomba di sinistro batte De Sanctis. Il Napoli resta a sei punti insieme alla Fiorentina che, dopo un deludente primo tempo, affonda 3-0 il Parma nella ripresa, grazie alla doppietta di un ritrovato Jovetic e alla rete di testa di Cerci. Nelle altre gare del mercoledì, da sottolineare le vittorie di Atalanta (2-1 a Lecce grazie alla doppietta di Denis, in mezzo il gol di Mesbah), e Genoa (3-0 in casa contro il Catania grazie alla doppietta di Palacio e al gol di Constant). Il Palermo di Devis Mangia batte 3-2 il Cagliari: meravigliose le reti di Zahavi e Miccoli. Per il Palermo in gol anche Bertolo su assist di Miccoli, mentre per il Cagliari hanno accorciato Conti e Nainggolan. Bene anche la Lazio che, dopo un avvio difficile (rete di Mutu al quarto d’ora), ha rimontato grazie al rigore di Hernanes e al gol di Klose, scacciando così i fantasmi di un possibile esonero di Reja. Chiude la giornata il posticipo del giovedì Roma-Siena. La Roma di Luis Enrique cerca ancora la prima vittoria in campionato, e va all’assalto della squadra di Sannino col tridente Totti-Borriello-Osvaldo. I toscani, reduci dal pareggio per 0-0 di Catania e dalla sconfitta per 1-0 rimediata in casa contro la Juventus, cercano il colpaccio affidandosi alla coppia d’attacco Calaiò-Brienza. Dopo un avvio quasi interamente senese, la Roma si sveglia e al 25’ passa: grande lancio di De Rossi per José Angel, che, dopo una serie di finte ubriacanti su Angelo, crossa per Borriello, il quale si gira e mette al centro dove Osvaldo a porta vuota non può sbagliare. Primo gol per lui con la maglia della Roma, iniezione di fiducia per l’italo-argentino dopo le prime uscite poco brillanti. Il Siena gioca comunque meglio e sfiora il gol in parecchie circostanze con Brienza, Angelo, Rossi, Calaiò e Gonzalez, ma il risultato non cambia. All’87’, però, dopo una grande conclusione di Brienza finita sul palo, Vitiello approfitta del rimpallo per insaccare. A sorpresa all’Olimpico finisce 1-1. Dopo tre giornate, quindi, guidano Juventus, Udinese e Genoa a 7, seguite da Napoli, Fiorentina, Palermo e Cagliari a 6, mentre il Milan e la Roma restano a 2, l’Inter a 1. Chiude il Cesena a 0. Da evidenziare anche la piccola impresa dell’Atalanta che, senza i 6 punti di penalizzazione, si troverebbe in vetta alla classifica. Per quanto riguarda la classifica marcatori, guidano Di Natale, Denis, Miccoli, Cavani e Giovinco a 3 reti.
I TOP
Stevan Jovetic (FIORENTINA): Torna al gol dopo più di un anno e lo fa con una doppietta decisiva per le sorti della partita. RITROVATO.
German Denis (ATALANTA): Attaccante un po’ sottovalutato, che in una squadra della dimensione dell’Atalanta può veramente far la differenza. Tre gol in tre partite sono un ottimo bottino. SCATENATO.
Stephan El Shaarawy (MILAN): Non poteva sognare miglior esordio a San Siro di quello di mercoledì sera. Entra, segna su assist di Cassano e fa impazzire i supporter rossoneri. Ragazzo che diventerà sicuramente qualcuno. FUORICLASSE.
Andrea Pirlo (JUVENTUS): Inseriamo anche lui, ma solo perché è lui. È per la terza volta migliore in campo in tre partite, con giocate di alta, anzi altissima, scuola. L’acquisto più azzeccato di Marotta. GENIO.
I FLOP
Mirko Vucinic (JUVENTUS): Forse senza l’espulsione l’avremmo trovato tra i top. La sua fesseria è fatale per la Juventus, inutile per la sua partita, fino a lì abbondantemente sufficiente, impreziosita da colpi di classe e prestigiosi scambi con Del Piero. FOLLE.
Christian Grossmüller (LECCE): Gioca (male) ma straparla. Giallo e rosso inevitabili. A casa. SUPERFICIALE.
Diego Forlán (INTER): Il pallone d’oro del mondiale sudafricano del 2010 è un lontano ricordo. Colleziona tre insufficienze pesanti in tre partite, senza incidere mai. DELUDENTE.
Gian Piero Gasperini (INTER) – Luis Enrique (ROMA): Probabilmente i due allenatori più in crisi dell’avvio di campionato. Il primo, dopo due sconfitte e un pareggio nelle prime tre partite, in cui la squadra ha mostrato un gioco inconsistente, è stato esonerato il giorno dopo la disfatta di Novara, sostituito da Ranieri. Il tecnico giallorosso, invece, dopo aver pensato di esser uscito dalla crisi, vede diventare nuovamente tutto nero dopo la rete di Vitiello. RIVEDIBILI.

lunedì 19 settembre 2011

2 GIORNATA

Il programma della terza (ma di fatto seconda) giornata di Serie A, si è aperto con la sorpresa più gradita della giornata: la vittoria del Cagliari per 2-1 sul Novara, che ha consentito ai sardi di tornare in vetta alla classifica dopo 41 anni. Successo firmato dai sudamericani Thiago Ribeiro e Joaquin Larrivey, rispettivamente al 38’ e all’86’. Per il Novara, inutile la rete all’88’ di Morimoto. È un bel Cagliari, che gioca bene, nonostante non ci siano più Matri e Lazzari, e che mette in mostra le qualità dei suoi nuovi tre acquisti: El Kabir, in gol contro la Roma, Thiago Ribeiro a segno contro il Novara, e Ibarbo, che infiamma il pubblico rossoblu con giocate d’alta scuola. Per il Novara c’è ancora qualcosa da rivedere. Dopo l’antipasto del Sant’Elia, luci a San Siro per Inter-Roma, partita già decisiva per le sorti dei tecnici delle rispettive squadre. Partita non bella, infiammata da un destro di Nagatomo alto di nulla sopra la traversa e da una conclusione di Osvaldo neutralizzata da Júlio César. Ripresa a favore dell’Inter: dopo un’altra bella parata del portiere dell’Inter ancora una volta su Osvaldo, per i nerazzurri ci provano Zárate, Forlán, Jonathan e in particolare Sneijder. La porta è ancora una volta stregata. Al “Meazza” finisce 0-0 tra i fischi dei supporter nerazzurri. La domenica calcistica si apre con l’anticipo all’ora di pranzo tra l’Atalanta, che deve ridurre il gap di -6, e il Palermo, che vuole riconfermarsi dopo la bella prestazione contro l’Inter. L’Atalanta gioca meglio e al 34’ passa: assist di Bonaventura per “El Tanque” Denis, che di sinistro fulmina Tzorvas. Note positive per Colantuono arrivano da Maxi Moralez e dal numero 10 nerazzurro. Nel pomeriggio, tra le grandi, è impegnata solo la Juventus, chiamata a legittimare il primo posto sul difficile campo di Siena. Dopo un primo tempo scialbo e povero di occasioni, la Juventus si sveglia nella ripresa grazie alla tecnica dei suoi interpreti più rappresentativi. All’8’ ecco il gol: Vucinic, innescato, perfettamente da Giaccherini, supera Rossettini e Brkic e offre a Matri un pallone che non si può davvero sbagliare. Da quel momento Juve in pieno controllo della gara, con Pepe e Pirlo molto ispirati e un Vidal che entra subito in partita, rischiando di trovare il raddoppio e il secondo gol personale in campionato. Al termine della partita è 0-1: la Juventus è prima in classifica a punteggio pieno. Clamoroso, invece, all’Olimpico di Roma: l’attesissima Lazio di Reja, chiamata a rispondere dopo l’ottimo esordio a San Siro e il pareggio in Europa League contro il Vaslui, stecca incredibilmente contro il Genoa. Parte meglio, però, la compagine biancoceleste: al 10’ Miroslav Klose dalla destra offre un cross perfetto a Sculli che a porta vuota non sbaglia. L’ex di turno non esulta, in rispetto alla squadra che l’ha fatto consacrare. Secondo tempo tutto a favore del Genoa: al 6’ Palacio pareggia i conti e al 26’ Kucka, imbeccato proprio da Palacio, porta i suoi in vantaggio. Fischi al termine della gara e contestazione per Edy Reja. Nelle altre gare della domenica, da registrare le vittorie per 2-0 di Udinese (in casa contro la Fiorentina, reti del capitano Di Natale su rigore e di Isla), e Lecce (sul campo del Bologna, firmato Giacomazzi-Grossmuller). Il Catania di Montella batte il Cesena per 1-0 grazie alla rete di Maxi Lopez su calcio di rigore, mentre la doppietta di Giovinco (poi espulso per somma di ammonizioni) consente al Parma di battere il Chievo. Unica consolazione per i clivensi, la prima rete in gialloblu per Alberto Paloschi. Chiude il programma del terzo turno di Serie A il posticipo tra Napoli e Milan, accreditato da tutti già come una potenziale sfida-scudetto. Partono bene i rossoneri, con Cassano che al 12’ disegna un assist perfetto per la testa di Aquilani, che la mette all’incrocio dove nessun portiere del mondo può arrivare. Dopo due minuti calcio di punizione battuto da Lavezzi, Maggio tocca sui piedi di Cavani che al volo insacca. Alla fine del primo tempo, arriva anche la doppietta del Matador: Gargano prende la palla dalla difesa, corre fino al limite dell’area, serve ancora la punta uruguayana che di piatto destro trafigge Abbiati. In avvio di ripresa Lavezzi crossa in mezzo all’area, Nesta tocca involontariamente per Cavani che di sinistro al volo non sbaglia. È 3-1, apoteosi partenopea. Dopo questa partita, il Napoli conduce con 6 punti insieme a Juventus, Udinese e Cagliari. Le milanesi e le romane restano a 1, mentre chiude l’Atalanta di Colantuono a -2. Per quanto riguarda la classifica cannonieri, guidano Cavani e Giovinco a 3, alle loro spalle Maxi Moralez, Miccoli, Milito e Di Natale a 2.
I TOPGiacomo Bonaventura (ATALANTA): 7 pieno per lui in pagella, gioca una partita coi fiocchi, ricca di spunti interessanti e verticalizzazioni d’alta scuola. TALENTUOSO.
Juan Cuadrado (LECCE): La corsa e i movimenti sembrano quelli di Roberto Carlos, la tecnica e l’esperienza (poco) meno. 8 in pagella per un giocatore che infiamma e illumina il pubblico leccese. DEVASTANTE.
Edinson Cavani (NAPOLI): Dopo la tripletta alla Juventus dell’anno scorso, arriva la tripletta al Milan. Non facile prendersi la squadra sulle spalle dopo la rete immediata di Aquilani. Lui ci è riuscito, aiutato da un grande collettivo. SBALORDITIVO.
I FLOP
Gian Piero Gasperini (INTER): Allenatore che forse non ha ancora capito che squadra si trova ad allenare. L’Inter non è certo il Crotone, ma nemmeno il Genoa. C’è bisogno di interpreti seri e di un po’ meno di fissazione sul proprio modulo. Modulo che, per ora, penalizza e non poco l’infinito talento di Sneijder. INADATTO.
Pablo Daniel Osvaldo (ROMA): Arrivato in Italia per cambiare l’attacco della Roma, si ritrova con due insufficienze gravi in due partite. Non è sicuramente Nilmar e non sarà l’attaccante che farà fare il salto di qualità alla squadra giallorossa. DELUDENTE.
Riccardo Montolivo (FIORENTINA): Scosso (e molto) dalla vicenda del suo contratto, gioca forse una delle peggiori partite da quando veste la maglia viola. I tifosi lo beccano varie volte e lui risponde con errori più che altro. TURBATO.

1 GIORNATA

Dopo tante chiacchiere ed il poco credibile sciopero dei calciatori, la Serie A ha aperto i battenti nel week-end appena trascorso. Questa prima giornata ci ha fatto scoprire nuovi talenti e registrare numerose sorprese. La seconda (ma di fatto prima) giornata si è aperta venerdì 9 settembre con l’anticipo serale Milan-Lazio. Partita a tratti spettacolare, impreziosita da colpi di classe dei talentuosi attaccanti delle due squadre. Pronti via, subito Lazio in vantaggio con un gol bellissimo di Klose su lancio di Mauri. Dopo nove minuti, Cissé stacca di testa, anticipa Nesta e trafigge Abbiati. Sarebbe un epilogo imprevisto, ma dopo otto minuti Cassano, imbeccato perfettamente da Aquilani, pesca al centro dell’area di rigore Zlatan Ibrahimovic che a porta libera non può davvero sbagliare. Da questo momento si capisce che da lì in poi sarà un Milan diverso, infatti al 33’ Cassano batte di testa Bizzarri su angolo di Aquilani. Nella ripresa monologo dei rossoneri che, però, non trovano né gol né fortuna: Milan-Lazio finisce 2-2. A rispondere al Milan è chiamato il Napoli, ospite del Cesena, prima squadra della massima serie a giocare su un campo sintetico. Primo tempo equilibrato, con gli azzurri che passano in vantaggio con Lavezzi ma si fanno rimontare da Guana. Nel secondo tempo la musica cambia con l’ingresso di Marek Hamsik: prima offre un assist straordinario a Campagnaro per il 2-1 e poi, dopo un rimpallo in area cesenate, sfodera un sinistro potente e preciso sul quale nulla può il giovane Ravaglia. La domenica calcistica si apre con l’anticipo all’ora di pranzo tra Juventus e Parma nella splendida cornice dello Juventus Stadium. Sin dalle prime battute si capisce che è una Juventus diversa rispetto allo scorso anno: più dinamica, che tiene più la palla, che mostra una solidità difensiva mancata nelle scorse annate. Al 17’ il primo squillo: Andrea Pirlo disegna un assist favoloso per l’inserimento di Lichtsteiner, che controlla di destro e di sinistro batte Mirante. Nel primo tempo c’è solo la Juve in campo: la squadra di Conte reclama per un rigore non assegnato per fallo di Lucarelli su Matri e per un gol annullato allo scadere della prima frazione proprio all’attaccante ex Cagliari. Nel secondo tempo il Parma cerca di metter fuori il naso, ma la Juventus, dopo aver colpito un palo ancora con Matri, imbeccato perfettamente da Del Piero, raddoppia grazie a Pepe, uno dei migliori in campo. Da lì in poi per i bianconeri è una passeggiata. Entrano Vucinic per Matri, Vidal per Del Piero e Krasic per Pepe. Il centrocampista cileno al 73’ sfrutta un rimpallo in area parmense e con un destro al volo batte per la terza volta Mirante. Dieci minuti più tardi, Pirlo offre ancora una volta un assist fantastico per Marchisio che, con un tocco al volo altrettanto bello, cala il poker per la Juve. Unica nota negativa della giornata arriva al 91’, quando De Ceglie mette giù in area di rigore Giovinco e viene espulso. Dal dischetto va proprio il fantasista gialloblu che non sbaglia e fissa il risultato sul 4-1. Nel pomeriggio, la sorpresa più grande arriva dall’Olimpico di Roma: il Cagliari espugna il campo giallorosso con le reti di Conti ed El Kabir. A nulla è valso il gol a tempo scaduto di Daniele De Rossi. Almeno per ora, la Roma di Luis Enrique appare un vero disastro. Per quanto riguarda le altre partite, da registrare le vittorie di Fiorentina (2-0 in casa contro il Bologna, reti di Gilardino e Cerci) e Udinese (0-2 al Via del Mare di Lecce grazie a Basta e Di Natale). Le altre gare della domenica si chiudono in parità. A Marassi quattro reti e tanto spettacolo tra Genoa e Atalanta, con i liguri in vantaggio con Miguel Veloso, ma poi raggiunti e superati dalla doppietta di Maxi Moralez. All’inizio della ripresa Mesto fissa il risultato sul 2-2. Stesso punteggio tra Chievo e Novara: ai gol di Pellissier e Thereau rispondono Marianini e Paci, per una rimonta, quella piemontese, bella quanto insperata. La partita più brutta della giornata è quella giocata al Massimino tra Catania e Siena, che hanno pensato più a non farsi del male più che a cercare di vincere la partita. Chiude il programma della seconda giornata il posticipo delle 20.45 tra Palermo e Inter. I rosanero si schierano con un prudente 4-4-2 con Miccoli ed Hernandez di punta, mentre i nerazzurri rinunciano a Ranocchia, Sneijder e Pazzini per lasciar spazio e Jonathan e Milito, con Zanetti spostato sulla linea dei difensori. Dopo una prima mezzora giocata con ordine da parte del Palermo, su azione da calcio d’angolo l’Inter passa: Stankovic raccoglie il pallone, calcia sporco e colpisce il piede di Milito che fa 1-0. Secondo tempo molto più vivace: al 48’ Miccoli, imbeccato perfettamente da Barreto, riporta in parità la sua squadra. Dopo tre minuti, però, sono ancora i calci piazzati a far la differenza per l’Inter: sul cross di Sneijder da calcio d’angolo, l’arbitro vede una trattenuta e concede il penalty che Milito non fallisce. Passano altri tre minuti e Abel Hernandez pareggia al termine di un’azione splendida finalizzata proprio dal gioiellino uruguayano sull’assist di Fabrizio Miccoli. Da qui in poi è l’Inter a fare la partita, costruendo occasioni a raffica. All’86’, però, ancora Miccoli disegna un calcio di punizione perfetto portando i suoi in vantaggio: è esplosione totale al Barbera. Dopo due minuti è ancora Palermo: Pinilla prende palla sulla trequarti e, da posizione defilata, sfodera un destro potentissimo che coglie di sorpresa Julio Cesar. Ma non è ancora finita. Al 91’, infatti, Sneijder, con un esterno magico, pesca Forlán al centro dell’area di rigore: il centravanti ex Atlético Madrid aggancia di destro e di sinistro batte Tzorvas. Il risultato non cambia più e il Palermo batte, a sorpresa, l’Inter di Gasperini. Per ora guidano la classifica di Serie A Juventus, Napoli, Fiorentina, Udinese, Palermo e Cagliari a 3, seguiti da Milan, Lazio, Novara, Chievo, Genoa, Catania, Siena a 1, Roma, Inter, Lecce, Bologna, Cesena, Parma a 0 e infine l’Atalanta a -5. Per quanto riguarda la classifica marcatori, in vetta Miccoli, Maxi Moralez e Diego Milito con due realizzazioni.
I TOP
Andrea Pirlo (JUVENTUS): Inventa due assist fantastici per Lichtsteiner e Marchisio e gioca una signora partita davanti alla difesa. Il pallone gli resta sempre incollato al piede. SONTUOSO.
Maxi Moralez (ATALANTA): L’attaccante tascabile di Colantuono parte fortissimo e rifila una doppietta al Genoa all’esordio in Serie A. 161 cm di tecnica e velocità. SORPRENDENTE.
Marek Hamsik (NAPOLI): Lasciato inizialmente fuori perché scosso dalla vicenda del Lokomotiv Yaroslavl, in cui ha perso un caro amico, nel secondo tempo entra e cambia la partita con un assist per Campagnaro e un gol bellissimo. INDISPENSABILE.
I FLOP
Luis Enrique (ROMA): Il giovane allenatore spagnolo deve rendersi conto che in Italia giocare solo di possesso palla non è la cosa più facile del mondo. In più, affronta la partita contro il Cagliari senza esterni d’attacco e di centrocampo, chiedendo agli uomini sacrificati sulle fasce un lavoro non loro. INESPERTO.
Valter Birsa (GENOA): Peggior esordio del suo non si poteva immaginare: entra al 79’ per dare una scossa in avanti ai suoi e invece finisce con l’essere espulso a pochi minuti dalla fine per un’entrataccia da dietro. SCIOCCO.
Yohan Benalouane (CESENA): La faccia peggiore del Cesena è la sua: dopo un minuto e mezzo sbaglia un gol fatto, al terzo minuto si perde Lavezzi nell’occasione del gol e nel secondo tempo si fa espellere per un fallo di mano futile, che mette nei guai la sua squadra. DISARMONICO.

venerdì 16 settembre 2011

SUPERCOPPA ITALIANA


AUTORE: ANGELO ABBRUZZESE
PREZZO: 1 EURO
EDITORE: URBONE PUBLISHING
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COPA AMERICA ARGENTINA 2011


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JOHAN CRUIJFF


Johann Cruijff ed il numero 14.
Oggi, ogni giocatore ha la sua maglia personalizzata, con un numero che lo identifica perfettamente. Del Piero e Messi hanno il 10, Cristiano Ronaldo il 7, Ibrahimovic il 9, tanto per fare qualche esempio.
Ma negli anni settanta la numerazione era rigorosamente dall'1 all'11 e mai nessuno si sarebbe sognato di personalizzare la propria maglia. Nessuno tranne lui, Johann Cruijff. Come nacque questa simbiosi fra il fuoriclasse olandese ed il numero 14 è spiegato in questo libro. Da quel momento Cruijff era il numero 14 ed il numero 14 rappresentava Johann Cruijff.
Anche in questo, come nel modo di giocare e nel modo di vivere, Johann ha anticipato i tempi, segno di un'intelligenza non comune per quei tempi. Johann Cruijff, giocatore universale, fuoriclasse assoluto, leader indiscusso di quella che è stata una delle squadre più belle del mondo. la cosiddetta "Arancia Meccanica", la Nazionale olandese dei primi anni settanta. Ma come dimenticare l'Ajax delle tre Coppa dei Campioni consecutive oppure il Barcelona, capace di vincere la "Liga" al termine di una rimonta quasi impossibile?
In questo libro c'è tutto Johann Cruijff. Dall'infanzia difficile agli ultimi momenti vissuti sul campo. Dall'allenatore super vincente al dirigente scomodo. Perché questo è Johann Cruijff, il numero 14.

AUTORE: STEFANO BEDESCHI
PREZZO: 3 EURO
EDITORE: URBONE PUBLISHING
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NAPOLI EUROPEO DA SALLUSTRO A CAVANI, VIA MARADONA


Il ritorno del Napoli nella massima competizione continentale fornisce lo spunto ideale per una storia europea del club azzurro. Un racconto inedito che si snoda tra pagine di gloria e cocenti delusioni, attraverso le partite, gli aneddoti, gli uomini ed i gol. Del resto, anche se a fasi alterne, il Napoli può vantare una storia nelle coppe europee di una certa rilevanza. Il volume è corredato di tutti i tabellini delle partite di coppa del Napoli: dalla Mitropa Cup alla Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe, la Coppa delle Fiere, la Coppa UEFA, la Coppa Intertoto, la Coppa delle Alpi, l’Anglo-Italiano e per finire l’Europa League.
AUTORE: VINCENZO PALIOTTO
PREZZO: 15 EURO (SPESE COMPRESE)
EDITORE: URBONE PUBLISHING
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