BENVENUTI NEL BLOG: DIAMO UN CALCIO A QUESTO CALCIO.QUESTO BLOG E’ CONTRO OGNI FORMA DI RAZZISMO, DI VIOLENZA,CONTRO LA PEDOFILIA, CONTRO LA FAME NEL MONDO. QUESTO BLOG HA UN SOGNO: SAPERE CHE NEL MONDO NON CI SONO BAMBINI CHE SOFFRONO.TUTTI INSIEME PROVIAMO A REALIZZARLO

venerdì 30 dicembre 2011

CALCIO SCOMMESSE

A volte penso a questa società in cui viviamo, a quanto sia sporca, corrotta.
La cosa che mi fa più male è vedere che non si fa nulla per pulirla....

Le ultime vicende del calcio scommesse sono davvero sconvolgenti,vedere certi giocatori puntare cifre enormi su di una partita, quando ci sono persone che sgobbano una vita e quelle somme le possono solo sognare. Penso sia giunto il momento di dire basta, di ripulire questa società da questo marcio, da questo cancro....

Questo messaggio è rivolto anche a chi dovrebbe amministrare la giustizia, certa gente non difendiamola, non mandiamola agli arresti domiciliari in montagna, ma facciamola marcire in prigione, perchè è l'unico posto che meritano..
In questa inchiesta non salviamo nessuno, chi ha sbagliato paghi, anche se ha giocato o gioca in nazionale.

E' giunto il momento, di tornare ai valori di una volta, basta con questi stipendi da miliardari a quattro cretini, che non sanno ne leggere, ne scrivere, c'è bisogno di ripulire il nostro amato sport dalla testa, perchè il calcio è dei tifosi e non di questi disonesti......

Diamo un calcio a questo calcio

venerdì 18 novembre 2011

GIACINTO FACCHETTI, UNA BANDIERA IN MEZZO ALLA BATTAGLIA


Al termine di un’estate 2011 in cui qualcuno ha ignobilmente tentato di sporcarne l’universalmente riconosciuta immagine limpida ed onesta, pareva quasi doveroso tornare a spiegare alla gente chi fosse Giacinto Facchetti. Un uomo perbene che ha fatto dell’animo elegante il principale segno distintivo. Un talentuoso calciatore tutto classe e correttezza – sbocciato campione anche grazie alla consueta umiltà unita ad un’irreprensibile abnegazione – ancora oggi ricordato come il capostipite di quella particolare razza chiamata difensori-goleador. Un autorevole dirigente stimato in ogni sede, capace con merito di giungere sino alla poltrona di presidente della squadra, Nazionale esclusa, alla quale ha regalato l’intera vita sportiva: l’F.C. Internazionale, gloriosa società che, oltre ad avere avuto in Giacinto il suo biglietto da visita più confacente e luminoso, ha indissolubilmente intrecciato gran parte della propria storia con quella di Facchetti. La storia di un indimenticabile mito del calcio mondiale scomparso ormai cinque anni fa, ma che sventola costantemente nei cuori delle persone che l’hanno frequentato o semplicemente ammirato. Sventola come una bandiera, una bandiera in mezzo alla battaglia.

TITOLO: GIACINTO FACCHETTI, UNA BANDIERA IN MEZZO ALLA BATTAGLIA
AUTORE: Pierluigi Avanzi
Prezzo: 4,99 euro
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IL GIALLO DELLE PROVETTE


L'unico scudetto assegnato con uno spareggio. La "Grande Inter" di Moratti e del "Mago" Herrera. Il Bologna che "così si gioca solamente in Paradiso". L'accusa di doping e le provette sparite. La morte del "Presidentissimo" Dall'Ara. Una città pacifica come Bologna che insorge.
La ricostruzione del campionato 1963/64 attraverso gli occhi dei protagonisti e dei tifosi felsinei.
Un racconto che mette in secondo piano le vicende calcistiche per dare spazio alle reazioni, all'emozioni, alla rabbia, alla gioia ed al dolore di chi è stato coinvolto in questa avvincente storia che sembra uscita dalla penna di Agatha Cristie, anziché da un campo di calcio.
Un libro appassionante e coinvolgente da leggere tutto in un fiato.

TITOLO: IL GIALLO DELLE PROVETTE
AUTORE: STEFANO BEDESCHI
PREZZO:4,99 euro
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lunedì 26 settembre 2011

3 Giornata

20 settembre 2011, ore 20.45: scatta la cosiddetta “ora X” per il tecnico nerazzurro Gian Piero Gasperini. La classica partita che non puoi sbagliare per nessuna ragione al mondo, altrimenti sei fuori. L’Inter è attesa per la prima partita della quarta giornata di Serie A, il primo turno infrasettimanale, sul sintetico di Novara. Due squadre a pari punti, 1, ma con la stessa voglia di riscattarsi. Primo tempo dominato dal Novara, con almeno due-tre limpide palle-gol. Al 38’ la squadra di Tesser passa: l’arbitro applica il vantaggio dopo il fallo di Stankovic su Giorgi, Mazzarani serve Meggiorini che con il sinistro angola perfettamente e trafigge Júlio César. Nel secondo tempo ci si aspetterebbe una reazione dell’Inter, ma essa non arriva. Ci provano solo Nagatomo e Pazzini, ma con scarsa voglia e con poca convinzione. In più a metà ripresa, Gasperini toglie Sneijder per far posto a Zárate. All’86’ Ranocchia, per giunta infortunato, mette giù in area di rigore Morimoto: calcio di rigore per il Novara che Rigoni non sbaglia. Dopo tre minuti Cambiasso risolve una mischia in area piemontese e riaccende le speranze dell’Inter, che durano pochi attimi, perché al 91’ ancora Rigoni approfitta di una respinta di Julio Cesar su Giorgi e fa 3-1, tra il clamore generale. Questa è la sconfitta che costa il posto a Gasperini, esonerato nella giornata di mercoledì e sostituito con Claudio Ranieri. Dopo la sorpresa nell’anticipo del martedì, tocca a Juve e Milan, impegnate in casa rispettivamente contro Bologna e Udinese. I bianconeri trovano qualche difficoltà nei primi venti-venticinque minuti, ma al 28’ Pirlo coglie di sorpresa la difesa bolognese pescando Vucinic che davanti a Gillet non sbaglia. La Juventus crea altre due-tre limpide occasioni, ma al 46’ Vucinic, già ammonito, commette un brutto fallo da dietro che gli costa la doppia ammonizione e quindi l’inferiorità numerica alla sua squadra. Secondo tempo affrontato interamente in dieci dalla Juventus che al 50’ va vicina al raddoppio con il palo di Krasic. Un minuto più tardi, si attua una regola che non è scritta sul regolamento: gol sbagliato, gol subito. Perché sull’angolo di Gaston Ramirez, Portanova anticipa Chiellini e batte Buffon. Da quel momento, assedio totale della Juventus, con Pirlo (per la terza volta consecutiva migliore in campo), Barzagli e Matri vicini al gol. Il risultato resta, però, invariato e la partita finisce 1-1. A San Siro il Milan cerca la prima vittoria in campionato contro un’Udinese in grande forma. Al 29’ Di Natale approfitta di una clamorosa papera di Abbiati per portare avanti i suoi. Da quel momento monologo rossonero, che sfocia a metà ripresa nel gol del pareggio, segnato da Stephan El Shaarawy. Un Milan rivedibile, che fatica (e non poco) senza Zlatan Ibrahimovic. Altra sorpresa della giornata, arriva dal Bentegodi di Verona: si gioca Chievo-Napoli. Mazzarri lascia in panchina Cavani e Hamsik e non convoca Lavezzi. Le tre assenze si sentono molto, il Chievo gioca bene e al 70’ passa: Moscardelli approfitta di un erroraccio di Fideleff e con una bomba di sinistro batte De Sanctis. Il Napoli resta a sei punti insieme alla Fiorentina che, dopo un deludente primo tempo, affonda 3-0 il Parma nella ripresa, grazie alla doppietta di un ritrovato Jovetic e alla rete di testa di Cerci. Nelle altre gare del mercoledì, da sottolineare le vittorie di Atalanta (2-1 a Lecce grazie alla doppietta di Denis, in mezzo il gol di Mesbah), e Genoa (3-0 in casa contro il Catania grazie alla doppietta di Palacio e al gol di Constant). Il Palermo di Devis Mangia batte 3-2 il Cagliari: meravigliose le reti di Zahavi e Miccoli. Per il Palermo in gol anche Bertolo su assist di Miccoli, mentre per il Cagliari hanno accorciato Conti e Nainggolan. Bene anche la Lazio che, dopo un avvio difficile (rete di Mutu al quarto d’ora), ha rimontato grazie al rigore di Hernanes e al gol di Klose, scacciando così i fantasmi di un possibile esonero di Reja. Chiude la giornata il posticipo del giovedì Roma-Siena. La Roma di Luis Enrique cerca ancora la prima vittoria in campionato, e va all’assalto della squadra di Sannino col tridente Totti-Borriello-Osvaldo. I toscani, reduci dal pareggio per 0-0 di Catania e dalla sconfitta per 1-0 rimediata in casa contro la Juventus, cercano il colpaccio affidandosi alla coppia d’attacco Calaiò-Brienza. Dopo un avvio quasi interamente senese, la Roma si sveglia e al 25’ passa: grande lancio di De Rossi per José Angel, che, dopo una serie di finte ubriacanti su Angelo, crossa per Borriello, il quale si gira e mette al centro dove Osvaldo a porta vuota non può sbagliare. Primo gol per lui con la maglia della Roma, iniezione di fiducia per l’italo-argentino dopo le prime uscite poco brillanti. Il Siena gioca comunque meglio e sfiora il gol in parecchie circostanze con Brienza, Angelo, Rossi, Calaiò e Gonzalez, ma il risultato non cambia. All’87’, però, dopo una grande conclusione di Brienza finita sul palo, Vitiello approfitta del rimpallo per insaccare. A sorpresa all’Olimpico finisce 1-1. Dopo tre giornate, quindi, guidano Juventus, Udinese e Genoa a 7, seguite da Napoli, Fiorentina, Palermo e Cagliari a 6, mentre il Milan e la Roma restano a 2, l’Inter a 1. Chiude il Cesena a 0. Da evidenziare anche la piccola impresa dell’Atalanta che, senza i 6 punti di penalizzazione, si troverebbe in vetta alla classifica. Per quanto riguarda la classifica marcatori, guidano Di Natale, Denis, Miccoli, Cavani e Giovinco a 3 reti.
I TOP
Stevan Jovetic (FIORENTINA): Torna al gol dopo più di un anno e lo fa con una doppietta decisiva per le sorti della partita. RITROVATO.
German Denis (ATALANTA): Attaccante un po’ sottovalutato, che in una squadra della dimensione dell’Atalanta può veramente far la differenza. Tre gol in tre partite sono un ottimo bottino. SCATENATO.
Stephan El Shaarawy (MILAN): Non poteva sognare miglior esordio a San Siro di quello di mercoledì sera. Entra, segna su assist di Cassano e fa impazzire i supporter rossoneri. Ragazzo che diventerà sicuramente qualcuno. FUORICLASSE.
Andrea Pirlo (JUVENTUS): Inseriamo anche lui, ma solo perché è lui. È per la terza volta migliore in campo in tre partite, con giocate di alta, anzi altissima, scuola. L’acquisto più azzeccato di Marotta. GENIO.
I FLOP
Mirko Vucinic (JUVENTUS): Forse senza l’espulsione l’avremmo trovato tra i top. La sua fesseria è fatale per la Juventus, inutile per la sua partita, fino a lì abbondantemente sufficiente, impreziosita da colpi di classe e prestigiosi scambi con Del Piero. FOLLE.
Christian Grossmüller (LECCE): Gioca (male) ma straparla. Giallo e rosso inevitabili. A casa. SUPERFICIALE.
Diego Forlán (INTER): Il pallone d’oro del mondiale sudafricano del 2010 è un lontano ricordo. Colleziona tre insufficienze pesanti in tre partite, senza incidere mai. DELUDENTE.
Gian Piero Gasperini (INTER) – Luis Enrique (ROMA): Probabilmente i due allenatori più in crisi dell’avvio di campionato. Il primo, dopo due sconfitte e un pareggio nelle prime tre partite, in cui la squadra ha mostrato un gioco inconsistente, è stato esonerato il giorno dopo la disfatta di Novara, sostituito da Ranieri. Il tecnico giallorosso, invece, dopo aver pensato di esser uscito dalla crisi, vede diventare nuovamente tutto nero dopo la rete di Vitiello. RIVEDIBILI.

lunedì 19 settembre 2011

2 GIORNATA

Il programma della terza (ma di fatto seconda) giornata di Serie A, si è aperto con la sorpresa più gradita della giornata: la vittoria del Cagliari per 2-1 sul Novara, che ha consentito ai sardi di tornare in vetta alla classifica dopo 41 anni. Successo firmato dai sudamericani Thiago Ribeiro e Joaquin Larrivey, rispettivamente al 38’ e all’86’. Per il Novara, inutile la rete all’88’ di Morimoto. È un bel Cagliari, che gioca bene, nonostante non ci siano più Matri e Lazzari, e che mette in mostra le qualità dei suoi nuovi tre acquisti: El Kabir, in gol contro la Roma, Thiago Ribeiro a segno contro il Novara, e Ibarbo, che infiamma il pubblico rossoblu con giocate d’alta scuola. Per il Novara c’è ancora qualcosa da rivedere. Dopo l’antipasto del Sant’Elia, luci a San Siro per Inter-Roma, partita già decisiva per le sorti dei tecnici delle rispettive squadre. Partita non bella, infiammata da un destro di Nagatomo alto di nulla sopra la traversa e da una conclusione di Osvaldo neutralizzata da Júlio César. Ripresa a favore dell’Inter: dopo un’altra bella parata del portiere dell’Inter ancora una volta su Osvaldo, per i nerazzurri ci provano Zárate, Forlán, Jonathan e in particolare Sneijder. La porta è ancora una volta stregata. Al “Meazza” finisce 0-0 tra i fischi dei supporter nerazzurri. La domenica calcistica si apre con l’anticipo all’ora di pranzo tra l’Atalanta, che deve ridurre il gap di -6, e il Palermo, che vuole riconfermarsi dopo la bella prestazione contro l’Inter. L’Atalanta gioca meglio e al 34’ passa: assist di Bonaventura per “El Tanque” Denis, che di sinistro fulmina Tzorvas. Note positive per Colantuono arrivano da Maxi Moralez e dal numero 10 nerazzurro. Nel pomeriggio, tra le grandi, è impegnata solo la Juventus, chiamata a legittimare il primo posto sul difficile campo di Siena. Dopo un primo tempo scialbo e povero di occasioni, la Juventus si sveglia nella ripresa grazie alla tecnica dei suoi interpreti più rappresentativi. All’8’ ecco il gol: Vucinic, innescato, perfettamente da Giaccherini, supera Rossettini e Brkic e offre a Matri un pallone che non si può davvero sbagliare. Da quel momento Juve in pieno controllo della gara, con Pepe e Pirlo molto ispirati e un Vidal che entra subito in partita, rischiando di trovare il raddoppio e il secondo gol personale in campionato. Al termine della partita è 0-1: la Juventus è prima in classifica a punteggio pieno. Clamoroso, invece, all’Olimpico di Roma: l’attesissima Lazio di Reja, chiamata a rispondere dopo l’ottimo esordio a San Siro e il pareggio in Europa League contro il Vaslui, stecca incredibilmente contro il Genoa. Parte meglio, però, la compagine biancoceleste: al 10’ Miroslav Klose dalla destra offre un cross perfetto a Sculli che a porta vuota non sbaglia. L’ex di turno non esulta, in rispetto alla squadra che l’ha fatto consacrare. Secondo tempo tutto a favore del Genoa: al 6’ Palacio pareggia i conti e al 26’ Kucka, imbeccato proprio da Palacio, porta i suoi in vantaggio. Fischi al termine della gara e contestazione per Edy Reja. Nelle altre gare della domenica, da registrare le vittorie per 2-0 di Udinese (in casa contro la Fiorentina, reti del capitano Di Natale su rigore e di Isla), e Lecce (sul campo del Bologna, firmato Giacomazzi-Grossmuller). Il Catania di Montella batte il Cesena per 1-0 grazie alla rete di Maxi Lopez su calcio di rigore, mentre la doppietta di Giovinco (poi espulso per somma di ammonizioni) consente al Parma di battere il Chievo. Unica consolazione per i clivensi, la prima rete in gialloblu per Alberto Paloschi. Chiude il programma del terzo turno di Serie A il posticipo tra Napoli e Milan, accreditato da tutti già come una potenziale sfida-scudetto. Partono bene i rossoneri, con Cassano che al 12’ disegna un assist perfetto per la testa di Aquilani, che la mette all’incrocio dove nessun portiere del mondo può arrivare. Dopo due minuti calcio di punizione battuto da Lavezzi, Maggio tocca sui piedi di Cavani che al volo insacca. Alla fine del primo tempo, arriva anche la doppietta del Matador: Gargano prende la palla dalla difesa, corre fino al limite dell’area, serve ancora la punta uruguayana che di piatto destro trafigge Abbiati. In avvio di ripresa Lavezzi crossa in mezzo all’area, Nesta tocca involontariamente per Cavani che di sinistro al volo non sbaglia. È 3-1, apoteosi partenopea. Dopo questa partita, il Napoli conduce con 6 punti insieme a Juventus, Udinese e Cagliari. Le milanesi e le romane restano a 1, mentre chiude l’Atalanta di Colantuono a -2. Per quanto riguarda la classifica cannonieri, guidano Cavani e Giovinco a 3, alle loro spalle Maxi Moralez, Miccoli, Milito e Di Natale a 2.
I TOPGiacomo Bonaventura (ATALANTA): 7 pieno per lui in pagella, gioca una partita coi fiocchi, ricca di spunti interessanti e verticalizzazioni d’alta scuola. TALENTUOSO.
Juan Cuadrado (LECCE): La corsa e i movimenti sembrano quelli di Roberto Carlos, la tecnica e l’esperienza (poco) meno. 8 in pagella per un giocatore che infiamma e illumina il pubblico leccese. DEVASTANTE.
Edinson Cavani (NAPOLI): Dopo la tripletta alla Juventus dell’anno scorso, arriva la tripletta al Milan. Non facile prendersi la squadra sulle spalle dopo la rete immediata di Aquilani. Lui ci è riuscito, aiutato da un grande collettivo. SBALORDITIVO.
I FLOP
Gian Piero Gasperini (INTER): Allenatore che forse non ha ancora capito che squadra si trova ad allenare. L’Inter non è certo il Crotone, ma nemmeno il Genoa. C’è bisogno di interpreti seri e di un po’ meno di fissazione sul proprio modulo. Modulo che, per ora, penalizza e non poco l’infinito talento di Sneijder. INADATTO.
Pablo Daniel Osvaldo (ROMA): Arrivato in Italia per cambiare l’attacco della Roma, si ritrova con due insufficienze gravi in due partite. Non è sicuramente Nilmar e non sarà l’attaccante che farà fare il salto di qualità alla squadra giallorossa. DELUDENTE.
Riccardo Montolivo (FIORENTINA): Scosso (e molto) dalla vicenda del suo contratto, gioca forse una delle peggiori partite da quando veste la maglia viola. I tifosi lo beccano varie volte e lui risponde con errori più che altro. TURBATO.

1 GIORNATA

Dopo tante chiacchiere ed il poco credibile sciopero dei calciatori, la Serie A ha aperto i battenti nel week-end appena trascorso. Questa prima giornata ci ha fatto scoprire nuovi talenti e registrare numerose sorprese. La seconda (ma di fatto prima) giornata si è aperta venerdì 9 settembre con l’anticipo serale Milan-Lazio. Partita a tratti spettacolare, impreziosita da colpi di classe dei talentuosi attaccanti delle due squadre. Pronti via, subito Lazio in vantaggio con un gol bellissimo di Klose su lancio di Mauri. Dopo nove minuti, Cissé stacca di testa, anticipa Nesta e trafigge Abbiati. Sarebbe un epilogo imprevisto, ma dopo otto minuti Cassano, imbeccato perfettamente da Aquilani, pesca al centro dell’area di rigore Zlatan Ibrahimovic che a porta libera non può davvero sbagliare. Da questo momento si capisce che da lì in poi sarà un Milan diverso, infatti al 33’ Cassano batte di testa Bizzarri su angolo di Aquilani. Nella ripresa monologo dei rossoneri che, però, non trovano né gol né fortuna: Milan-Lazio finisce 2-2. A rispondere al Milan è chiamato il Napoli, ospite del Cesena, prima squadra della massima serie a giocare su un campo sintetico. Primo tempo equilibrato, con gli azzurri che passano in vantaggio con Lavezzi ma si fanno rimontare da Guana. Nel secondo tempo la musica cambia con l’ingresso di Marek Hamsik: prima offre un assist straordinario a Campagnaro per il 2-1 e poi, dopo un rimpallo in area cesenate, sfodera un sinistro potente e preciso sul quale nulla può il giovane Ravaglia. La domenica calcistica si apre con l’anticipo all’ora di pranzo tra Juventus e Parma nella splendida cornice dello Juventus Stadium. Sin dalle prime battute si capisce che è una Juventus diversa rispetto allo scorso anno: più dinamica, che tiene più la palla, che mostra una solidità difensiva mancata nelle scorse annate. Al 17’ il primo squillo: Andrea Pirlo disegna un assist favoloso per l’inserimento di Lichtsteiner, che controlla di destro e di sinistro batte Mirante. Nel primo tempo c’è solo la Juve in campo: la squadra di Conte reclama per un rigore non assegnato per fallo di Lucarelli su Matri e per un gol annullato allo scadere della prima frazione proprio all’attaccante ex Cagliari. Nel secondo tempo il Parma cerca di metter fuori il naso, ma la Juventus, dopo aver colpito un palo ancora con Matri, imbeccato perfettamente da Del Piero, raddoppia grazie a Pepe, uno dei migliori in campo. Da lì in poi per i bianconeri è una passeggiata. Entrano Vucinic per Matri, Vidal per Del Piero e Krasic per Pepe. Il centrocampista cileno al 73’ sfrutta un rimpallo in area parmense e con un destro al volo batte per la terza volta Mirante. Dieci minuti più tardi, Pirlo offre ancora una volta un assist fantastico per Marchisio che, con un tocco al volo altrettanto bello, cala il poker per la Juve. Unica nota negativa della giornata arriva al 91’, quando De Ceglie mette giù in area di rigore Giovinco e viene espulso. Dal dischetto va proprio il fantasista gialloblu che non sbaglia e fissa il risultato sul 4-1. Nel pomeriggio, la sorpresa più grande arriva dall’Olimpico di Roma: il Cagliari espugna il campo giallorosso con le reti di Conti ed El Kabir. A nulla è valso il gol a tempo scaduto di Daniele De Rossi. Almeno per ora, la Roma di Luis Enrique appare un vero disastro. Per quanto riguarda le altre partite, da registrare le vittorie di Fiorentina (2-0 in casa contro il Bologna, reti di Gilardino e Cerci) e Udinese (0-2 al Via del Mare di Lecce grazie a Basta e Di Natale). Le altre gare della domenica si chiudono in parità. A Marassi quattro reti e tanto spettacolo tra Genoa e Atalanta, con i liguri in vantaggio con Miguel Veloso, ma poi raggiunti e superati dalla doppietta di Maxi Moralez. All’inizio della ripresa Mesto fissa il risultato sul 2-2. Stesso punteggio tra Chievo e Novara: ai gol di Pellissier e Thereau rispondono Marianini e Paci, per una rimonta, quella piemontese, bella quanto insperata. La partita più brutta della giornata è quella giocata al Massimino tra Catania e Siena, che hanno pensato più a non farsi del male più che a cercare di vincere la partita. Chiude il programma della seconda giornata il posticipo delle 20.45 tra Palermo e Inter. I rosanero si schierano con un prudente 4-4-2 con Miccoli ed Hernandez di punta, mentre i nerazzurri rinunciano a Ranocchia, Sneijder e Pazzini per lasciar spazio e Jonathan e Milito, con Zanetti spostato sulla linea dei difensori. Dopo una prima mezzora giocata con ordine da parte del Palermo, su azione da calcio d’angolo l’Inter passa: Stankovic raccoglie il pallone, calcia sporco e colpisce il piede di Milito che fa 1-0. Secondo tempo molto più vivace: al 48’ Miccoli, imbeccato perfettamente da Barreto, riporta in parità la sua squadra. Dopo tre minuti, però, sono ancora i calci piazzati a far la differenza per l’Inter: sul cross di Sneijder da calcio d’angolo, l’arbitro vede una trattenuta e concede il penalty che Milito non fallisce. Passano altri tre minuti e Abel Hernandez pareggia al termine di un’azione splendida finalizzata proprio dal gioiellino uruguayano sull’assist di Fabrizio Miccoli. Da qui in poi è l’Inter a fare la partita, costruendo occasioni a raffica. All’86’, però, ancora Miccoli disegna un calcio di punizione perfetto portando i suoi in vantaggio: è esplosione totale al Barbera. Dopo due minuti è ancora Palermo: Pinilla prende palla sulla trequarti e, da posizione defilata, sfodera un destro potentissimo che coglie di sorpresa Julio Cesar. Ma non è ancora finita. Al 91’, infatti, Sneijder, con un esterno magico, pesca Forlán al centro dell’area di rigore: il centravanti ex Atlético Madrid aggancia di destro e di sinistro batte Tzorvas. Il risultato non cambia più e il Palermo batte, a sorpresa, l’Inter di Gasperini. Per ora guidano la classifica di Serie A Juventus, Napoli, Fiorentina, Udinese, Palermo e Cagliari a 3, seguiti da Milan, Lazio, Novara, Chievo, Genoa, Catania, Siena a 1, Roma, Inter, Lecce, Bologna, Cesena, Parma a 0 e infine l’Atalanta a -5. Per quanto riguarda la classifica marcatori, in vetta Miccoli, Maxi Moralez e Diego Milito con due realizzazioni.
I TOP
Andrea Pirlo (JUVENTUS): Inventa due assist fantastici per Lichtsteiner e Marchisio e gioca una signora partita davanti alla difesa. Il pallone gli resta sempre incollato al piede. SONTUOSO.
Maxi Moralez (ATALANTA): L’attaccante tascabile di Colantuono parte fortissimo e rifila una doppietta al Genoa all’esordio in Serie A. 161 cm di tecnica e velocità. SORPRENDENTE.
Marek Hamsik (NAPOLI): Lasciato inizialmente fuori perché scosso dalla vicenda del Lokomotiv Yaroslavl, in cui ha perso un caro amico, nel secondo tempo entra e cambia la partita con un assist per Campagnaro e un gol bellissimo. INDISPENSABILE.
I FLOP
Luis Enrique (ROMA): Il giovane allenatore spagnolo deve rendersi conto che in Italia giocare solo di possesso palla non è la cosa più facile del mondo. In più, affronta la partita contro il Cagliari senza esterni d’attacco e di centrocampo, chiedendo agli uomini sacrificati sulle fasce un lavoro non loro. INESPERTO.
Valter Birsa (GENOA): Peggior esordio del suo non si poteva immaginare: entra al 79’ per dare una scossa in avanti ai suoi e invece finisce con l’essere espulso a pochi minuti dalla fine per un’entrataccia da dietro. SCIOCCO.
Yohan Benalouane (CESENA): La faccia peggiore del Cesena è la sua: dopo un minuto e mezzo sbaglia un gol fatto, al terzo minuto si perde Lavezzi nell’occasione del gol e nel secondo tempo si fa espellere per un fallo di mano futile, che mette nei guai la sua squadra. DISARMONICO.

venerdì 16 settembre 2011

SUPERCOPPA ITALIANA


AUTORE: ANGELO ABBRUZZESE
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EDITORE: URBONE PUBLISHING
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COPA AMERICA ARGENTINA 2011


AUTORE: ANGELO ABBRUZZESE
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JOHAN CRUIJFF


Johann Cruijff ed il numero 14.
Oggi, ogni giocatore ha la sua maglia personalizzata, con un numero che lo identifica perfettamente. Del Piero e Messi hanno il 10, Cristiano Ronaldo il 7, Ibrahimovic il 9, tanto per fare qualche esempio.
Ma negli anni settanta la numerazione era rigorosamente dall'1 all'11 e mai nessuno si sarebbe sognato di personalizzare la propria maglia. Nessuno tranne lui, Johann Cruijff. Come nacque questa simbiosi fra il fuoriclasse olandese ed il numero 14 è spiegato in questo libro. Da quel momento Cruijff era il numero 14 ed il numero 14 rappresentava Johann Cruijff.
Anche in questo, come nel modo di giocare e nel modo di vivere, Johann ha anticipato i tempi, segno di un'intelligenza non comune per quei tempi. Johann Cruijff, giocatore universale, fuoriclasse assoluto, leader indiscusso di quella che è stata una delle squadre più belle del mondo. la cosiddetta "Arancia Meccanica", la Nazionale olandese dei primi anni settanta. Ma come dimenticare l'Ajax delle tre Coppa dei Campioni consecutive oppure il Barcelona, capace di vincere la "Liga" al termine di una rimonta quasi impossibile?
In questo libro c'è tutto Johann Cruijff. Dall'infanzia difficile agli ultimi momenti vissuti sul campo. Dall'allenatore super vincente al dirigente scomodo. Perché questo è Johann Cruijff, il numero 14.

AUTORE: STEFANO BEDESCHI
PREZZO: 3 EURO
EDITORE: URBONE PUBLISHING
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NAPOLI EUROPEO DA SALLUSTRO A CAVANI, VIA MARADONA


Il ritorno del Napoli nella massima competizione continentale fornisce lo spunto ideale per una storia europea del club azzurro. Un racconto inedito che si snoda tra pagine di gloria e cocenti delusioni, attraverso le partite, gli aneddoti, gli uomini ed i gol. Del resto, anche se a fasi alterne, il Napoli può vantare una storia nelle coppe europee di una certa rilevanza. Il volume è corredato di tutti i tabellini delle partite di coppa del Napoli: dalla Mitropa Cup alla Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe, la Coppa delle Fiere, la Coppa UEFA, la Coppa Intertoto, la Coppa delle Alpi, l’Anglo-Italiano e per finire l’Europa League.
AUTORE: VINCENZO PALIOTTO
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domenica 21 agosto 2011

L'ENNESIMA RIVOLUZIONE DELLA VECCHIA SIGNORA


Dopo la seconda consecutiva fallimentare stagione della Juventus, il dg Marotta, il suo braccio destro Paratici e il presidente Agnelli si sono cercati di attrezzare nel migliore dei modi per smentire le ultime due brutte annate e tornare tra le grandi d'Italia e, perché no, d'Europa. A tal proposito, l'ex diggì della Sampdoria ha scelto come allenatore l'ex capitano Antonio Conte, considerato il top della "juventinità". Decisione che ai tifosi è piaciuta particolarmente, i quali vedono in Conte ancora un leader a tutti gli effetti. Sul fronte acquisti, il tecnico leccese ha chiesto alla società di intervenire subito sul mercato: acquistati a parametro zero Pirlo, Pazienza e Ziegler, mentre Lichtsteiner è stato prelevato dalla Lazio per una cifra che si aggira intorno ai 10 milioni, Vucinic dalla Roma per 15 più bonus, Vidal dal Bayer Leverkusen per 10, 5 milioni più i consueti, oramai, bonus, legati alle prestazioni del calciatore cileno e dell'intera Juventus. La quarta rivoluzione in casa Juve, però, non è finita qui: il neo allenatore bianconero, infatti, ha chiesto a gran voce alla società nuovi rinforzi. In particolare, ha espresso il gradimento per un esterno sinistro (magari di piede destro, così in grado di rientrare e calciare in porta) e un difensore centrale di esperienza internazionale e classe. I maggiori indiziati per ricoprire questi due tasselli, sono Elia, Perotti, Afellay, Giaccherini, Vargas e Farfan per la fascia sinistra d'attacco, e Alex, Coates e Diego Lugano per il centro della difesa. Se si vogliono abbozzare delle percentuali che questi giocatori hanno di vestire la prestigiosa maglia bianconera, possiamo affermare che Elia e Perotti sono al momento in vantaggio su tutti gli altri, poiché godono del gradimento dell'allenatore. Dietro di loro Afellay, mentre Giaccherini con ogni probabilità verrà acquistato come riserva all'altro titolare che arriverà. Farfan è extracomunitario e ha meno opportunità di tutti di arrivare, mentre Vargas è stato a sorpresa bocciato da Antonio Conte, così com'è capitato qualche settimana fa con un altro esterno sinistro di livello internazionale, Michel Bastos. L'identikit del centrale difensivo porta al brasiliano del Chelsea Alex, che, in un'intervista a Sky Sport 24 ha lanciato messaggi d'amore alla Vecchia Signora. Coates è una scommessa in prospettiva, ma il suo futuro prossimo si sta colorando ogni giorno di più di "Sky Blue", ossia di Manchester City. Il capitano della nazionale uruguayana, fresca della quindicesima vittoria in Copa América, Diego Lugano, può liberarsi a parametro zero, ma ha perso posizioni e, soprattutto, su di lui sono piombate con convinzione Genoa e Lazio. I tifosi juventini sembrano soddisfatti delle prime uscite stagionali e dell'operato della società, come dimostrano i 24.000 abbonamenti al nuovo stadio. La Madama del Bel Paese deve tornare necessariamente tra le grandi, per far felici i numerosissimi tifosi che ha in tutto il mondo e per ricordare al calcio internazionale che esiste ancora una squadra che vuole tirar fuori le unghie e tornare a graffiare come un tempo.




L'immagine soprastante è stata presa da www.tuttowrestling.com.

mercoledì 10 agosto 2011

L’ESODO DELLE STELLE

Negli ultimi giorni di calciomercato, abbiamo visto fuggire dalla nostra Serie A fuoriclasse del calibro di Pastore e Sánchez, rispettivamente a Paris Saint-Germain e Barcellona. Prima di loro, anche Ronaldinho, Kaká, Aquilani, Diego e Balotelli hanno abbandonato i loro club italiani per andare in prestigiose squadre europee o far ritorno in patria, come l’ex numero 80 del Milan. Kaká è volato a Madrid da Mourinho, il trequartista brasiliano Diego è volato in Germani quasi cacciato da Marotta, mentre Balotelli ha preferito i soldi dello sceicco Mansour e ritrovare il suo ex allenatore all’Inter, Roberto Mancini. Oltre ad essi, anche Samuel Eto’o e Wesley Sneijder stanno per lasciare la Serie A per volare rispettivamente in Russia, all’Anzhi, e a Manchester, da decidere se sponda United o City. Ma ora veniamo al problema. Perché tutto ciò? Il calcio italiano cos’ha in meno degli altri campionati europei? In Inghilterra gli stadi sono sicurissimi, i giocatori ci vanno volentieri e soprattutto non si fanno polemiche per niente, com’è accaduto il giorno dell’uscita del nuovo calendario di Serie A, con protagonista il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. La sfuriata del patron dei partenopei è stata dovuta al sorteggio di una grande partita in campionato come Inter-Napoli subito dopo una gara di Champions degli azzurri. Il presidente può aver ragione da un lato, ma dall’altro ha pienamente torto: quest’anno è accaduto in Premier League che dopo un turno di Champions League, sia stata giocata una grande classica del calcio inglese, nonché derby di Londra, Chelsea-Arsenal, ma anche, in un’altra giornata, addirittura due grandi sfide, quali Chelsea-Tottenham (altro derby di Londra) e Manchester United-Arsenal, le due squadre in lotta per lo scudetto. E lì, nessuna polemica. In Spagna, addirittura, il sorteggio dei calendari ha voluto far incontrare le due superpotenze del calcio spagnolo, Barcellona e Real Madrid, dopo la seconda giornata della Champions League. Anche qui, nessun reclamo. La partita, per la cronaca, finì 5-0 per i blaugrana, ma non ci fu nessuna polemica legata al fatto che il Clasico di Spagna si fosse giocato dopo un turno di Champions. Questo deve far riflettere, e molto, gli italiani. Spagna e Inghilterra sono modelli da seguire, lì il calcio non è un business, è una vera passione, lo si segue per voglia di farlo. Ora veniamo all’esodo delle stelle, principale argomento del nostro speciale. Perché tutti i gioiellini che noi cresciamo e facciamo diventare grandi calciatori vanno via dal Bel Paese, preferendo i soldi e le ambizioni di grandi club europei o di squadre che vogliono diventarlo? Il campionato più bello del mondo non c’è più. Una volta, i giocatori in Italia ci venivano di corsa, ora preferiscono, e di gran lunga, la Premier League e La Liga BBVA. Uno dei motivi del rifiuto del calcio italiano, è la scarsa competitività delle “grandi” della Serie A. Milan, Inter e Juventus non hanno più il fascino di una volta. Basti vedere il caso dell’estate dell’anno scorso, quando ben tre giocatori rifiutarono la Vecchia Signora. Di Natale preferì rimanere nella sua Udine, Burdisso decise di tornare a Roma, per il bel rapporto instauratosi con l’ex allenatore giallorosso Ranieri, mentre Borriello snobbò la Juventus ancora una volta per la Roma. Quest’estate, invece, l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha promesso ai tifosi un calciatore da grandi platee, una mezzala sinistra o un trequartista, il cui identikit ha risposto all’appellativo di Mister X. I nomi principali sono stati i seguenti: Fabregas, che, però, è sempre più vicino al Barcellona, Schweinsteiger, che ha giurato amore eterno al Bayern Monaco, Hamsik, che ha deciso di rimanere al Napoli, Ganso, che il Santos vuole, però, cedere solo dopo il mondiale per club di dicembre, Montolivo, che sembra l’unico giocatore prendibile, Aquilani, difficile per l’ingaggio e per la concorrenza, e Kaká, che al momento è solo una fantastica utopia. I nerazzurri di Moratti, invece, dopo le recenti prestazioni poco esaltanti hanno perso colpi. Infatti i due principali fuoriclasse dell’Inter, Eto’o e Sneijder, sono sul piede di partenza. L’esodo dal calcio italiano è dovuto proprio alla poca competitività delle nostre grandi squadre. La dura realtà è che i nostri gioielli snobbano la nostra Serie A. E non solo perché preferiscono andar via, ma perché altri non mettono nemmeno in dubbio di venirci. Quest’estate Agüero ha preferito andare dallo sceicco Mansour, dalla sponda Sky Blues di Manchester, Giuseppe Rossi ha dato il suo consenso per il trasferimento alla Juventus, ma poi la durezza della dirigenza del Villarreal ha fatto saltare tutto. Solamente Arturo Vidal ha scelto la Juventus a scapito del Bayern Monaco. Forse è una delle poche volte negli ultimi anni che il fascino della Madama del nostro Paese ha prevalso su quello degli altri grandi club d’Europa. Fa davvero male, comunque, vedere fuoriclasse assoluti come Pastore e Sánchez giocare con altre maglie di altri grandi club europei. Per i presidenti di Palermo e Udinese, Zamparini e Pozzo, i due gioiellini erano come dei figli. E, come è ben noto, veder partire un proprio figlio è sempre qualcosa di duro da affrontare. I due patron, però, stanno provando a credere alla parabola del figliol prodigo. Magari, tra qualche anno ci potrebbero essere dei clamorosi ritorni alle origini di Pastore e Sánchez. Ma, anche questo è noto, i ritorni non sono sempre positivi…

C’ERANO UNA VOLTA I PAPERONI…










Una nuova rovente estate di calciomercato sta entrando nella sua fase clou. Tutte le grandi squadre cercano rinforzi, le deluse della passata stagione puntano a tornare grandi, mentre le grandi protagoniste della scorsa annata vogliono riconfermarsi. Guida quest’ultimo gruppo il Milan di Allegri, detentore dello scudetto. Galliani ha puntato al rafforzamento della difesa con due innesti importanti, quali Taye Taiwo e Philippe Mexes, e si è tolto lo sfizio di tentare una piccola (per l’età) ma grande (per le potenzialità del calciatore) scommessa: quella di Stephan El Shaarawy, giocatore diciannovenne che ha appena conseguito la maturità con la votazione di 60/100. El Shaarawy ha disputato la sua ultima stagione nel Padova, conducendolo sino alla finale playoff, persa poi contro il Novara nei due scontri (0-0 a Padova, 2-0 a Novara). Mexes lo conosciamo bene, invece. Ha giocato dal 2004 nella Roma, è stato più volte vicino all’addio e all’approdo alla Juventus e al Real Madrid, ma poi a spuntarla è stato il Milan. Taye Taiwo, ex terzino del Marsiglia, è un giocatore che ha ben figurato nelle passate stagioni in Francia. Sicuramente un buon innesto, anche in prospettiva Champions League. Il nuovo obiettivo è trovare una mezzala sinistra o un centrocampista bravo in fase di inserimento. Si sono fatti i nomi di Ganso, Hamsik, Montolivo, Schweinsteiger, Aquilani e anche dell’ex Kaká. I più vicini, comunque, sembrano essere i due centrocampisti della nostra nazionale. L’Inter di Moratti, invece, si è preoccupata in primis di sostituire sulla panchina il partente Leonardo. Dopo varie settimane di ricerche, in cui si erano fatti i nomi di Sinisa Mihaijlovic, Fabio Capello, Marcelo Bielsa, la scelta del presidente nerazzurro è caduta sull’ex allenatore del Genoa e delle giovanili della Juventus, Gian Piero Gasperini, allenatore amante del 3-4-3 (o anche 4-3-3). Moratti, per ora, oltre alla già competitiva e folta rosa a disposizione, ha messo a disposizione del tecnico tre nuovi acquisti: Luc Castaignos, promettente attaccante 18enne ex Feyenoord, Ricky Alvarez, ala sinistra messasi in luce durante la Copa Libertadores con il Velez Sarfield, e il terzino destro Jonathan, proveniente dal Santos, considerato l’erede di Maicon. Il capitano dell’Inter, Zanetti, ha paragonato il neo acquisto argentino a Kakà, ma l’ormai ex giocatore del Velez, durante le sue prime parole da interista, ha detto e ripetuto di assomigliare all’ex stella di Juventus e Real Madrid, Zizou Zidane. L’Inter sta monitorando varie piste per il mercato, in particolare a centrocampo, dove si seguono il talento del San Paolo, Casemiro, e il mediano del Valencia, Éver Banega. Senza dimenticare Rodrigo Palacio, attaccante esterno del Genoa, che Gasperini vuole fortemente per la sua Inter. Il sogno resta Carlos Alberto Tevez, la cui valutazione si aggira intorno ai 45-50 milioni. Sempre in bilico i tre big, Maicon, Sneijder ed Eto’o. Sul primo ci sono Real Madrid e Manchester City, sul trequartista olandese sono piombati i due club di Manchester, con lo United in leggero vantaggio, mentre sull’attaccante camerunense c’è un’offerta monstre da parte della società russa dell’Anzhi: 30 milioni all’Inter e 20 netti a stagione al giocatore. La Juventus, dopo la fallimentare annata della scorsa stagione, ha puntato sul top della “juventinità” per quanto riguarda la panchina, scegliendo come allenatore l’ex capitano Antonio Conte. Conte gioca con il modulo 4-2-4, spregiudicatissimo e usato sia al Bari sia al Siena, ottenendo in entrambi i casi due promozioni in Serie A. Conte, per la sua Juve, ha voluto da subito due esterni di difesa. Prontamente accontentato dal duo Marotta-Paratici, che hanno messo a disposizione del neo allenatore Stephan Lichtsteiner, acquistato dalla Lazio per 10 milioni circa, e Reto Ziegler, acquistato a parametro zero dalla retrocessa Sampdoria. A centrocampo, invece, sono arrivati Michele Pazienza dal Napoli, Andrea Pirlo dal Milan e Arturo Vidal dal Bayer Leverkusen. Per quanto riguarda i primi due, essi sono stati presi a costo zero, mentre l’ormai ex Bayer Leverkusen è arrivato per 10,5 milioni più 2 di bonus. Per l’attacco Inizialmente si erano fatti i nomi di Agüero, Sánchez e Giuseppe Rossi, poi, però, Marotta ha deciso di puntare su Vucinic, poiché Agüero aveva un costo eccessivo, il cileno preferiva di gran lunga l’avventura in blaugrana e Pepito Rossi è stato dichiarato improvvisamente incedibile dal Villarreal. L’attaccante montenegrino è arrivato alla corte di Conte per 15 milioni di euro. Per le fasce d’attacco si seguono le piste che portano a Elia e Vargas, col peruviano in cima ai desideri dell’allenatore. L’esterno della Fiorentina e della nazionale peruviana costa non meno di 15 milioni di euro, ma si può inserire una contropartita tecnica, da scegliere tra Amauri (in caso dovesse andar via Gilardino), Martinez (più gradito a Mihaijlovic), Bonucci (ipotesi remota al momento) e Quagliarella (dichiarato, però, incedibile dalla Juventus). L’esterno olandese dell’Amburgo, invece, costa 12 milioni circa. Alternative ai due esterni già citati sono Farfán, Perotti e Giaccherini. Si cerca anche un centrale di difesa: il più vicino è Diego Lugano del Fenerbahce, che costa 3,5 milioni, ma la Juve può prenderlo anche a costo zero se la squadra turca finirà in Serie B, a causa dello scandalo scommesse dal quale è stata colpita. Il preferito, però, è Alex del Chelsea, mentre si monitorano le piste che portano a Rhodolfo del San Paolo, Rolando del Porto e ai due nazionali uruguayani Martín Cáceres e Sebastian Coates. Sul fronte cessioni, sono andati via Sissoko, per 7 milioni al Paris Saint-Germain, Salihamidzic, al Wolfsburg, e Felipe Melo, in prestito con diritto di riscatto (fissato a 13 milioni) al Galatasaray. Inoltre, lo Zenit di San Pietroburgo vuole fortemente Bonucci. Formulata un’offerta di 7 milioni, ma la Juve chiede almeno il doppio. L’oscar del mercato, per ora, però, è stato assegnato a due squadre: alla Lazio e al Napoli. I biancocelesti di Lotito hanno messo a segno un colpo dopo l’altro, su tutti Klose, a costo zero dal Bayern Monaco, e Djibril Cissé, acquistato per 6 milioni dal Panathinaikos. Non bisogna dimenticare, però, gli acquisti di Konko (dal Genoa), Cana (dal Galatasaray), Lulic (dallo Young Boys) e Marchetti (dal Cagliari). Ora, però, alla società sta il compito di sfoltire la numerosissima rosa, cercando di piazzare i numerosi giocatori in esubero. In partenza anche Zárate e Floccari, che interessa a Fiorentina e Benfica. Si seguono, per il centrocampo, Parolo, che, però, ha appena rinnovato con il Cesena, e Biondini. Il Napoli, invece, ha piazzato numerosi e importanti acquisti, su tutti Gokhan Inler, prelevato dall’Udinese per 11 milioni più l’altra metà di German Denis. Non bisogna dimenticare, però, gli acquisti di Miguel Angel Britos dal Bologna, di Marco Donadel e Mario Alberto Santana dalla Fiorentina, di Blerim Dzemaili dal Parma e Matías Fernández dall’Estudiantes. Ora, però, serve un vice Cavani. I candidati sono l’ex bomber della Juventus, David Trezeguet, e l’attaccante napoletano ex Genoa, ora in forza all’Udinese, Antonio Floro Flores. L’Udinese ha venduto tutti i suoi big, artefici principali della grande impresa del quarto posto della scorsa stagione: Cristian Zapata, al Villarreal per 9 milioni, Gokhan Inler, come detto, al Napoli per 11 milioni più l’altra metà di Denis, e Alexis Sánchez, al Barcellona per 26 milioni più 11,5 di bonus. In entrata, per ora, si registrano soltanto gli arrivi di Barreto, Danilo, Doubai, Sissoko e Mangala. Vivi gli interessi per Maxi Lopez, che andrebbe a sostituire Denis, trasferitosi all’Atalanta, e per Giovani Dos Santos, che prenderebbe il posto del Niño maravilla Sánchez, volato a Barcellona. La rinnovatissima Roma del neo patron Di Benedetto e del nuovo tecnico spagnolo Luis Enrique, invece, ha puntato ad una vera e propria rivoluzione: acquistati il terzino sinistro José Angel dallo Sporting Gijon, per sostituire John Arne Riise, volato al Fulham, il diciannovenne gioiello argentino ex River Plate, Erik Lamela, il promettentissimo attaccante del Barcellona, Bojan Krkic, il terzino ex Marsiglia, Real Madrid e Manchester United, Gabriel Heinze, che era svincolato, il giovane terzino ex Nantes, Nego, e l’attaccante del Chievo, Tallo. Quest’ultimo ha firmato un contratto di un anno, con opzione per il secondo. Per il ruolo di portiere, acquistato il titolare della nazionale olandese Stekelenburg per 6 milioni più 2 di bonus, mentre per l’attacco forte interesse per il talento brasiliano del Villarreal, Nilmar. Ceduti, poi, i portieri Doni e Julio Sergio, rispettivamente a Liverpool e Lecce. Per quanto riguarda le medio-piccole, spicca l’ottima campagna acquisti messa in atto dalla dirigenza del Cesena, che ha acquistato Mutu e Comotto dalla Fiorentina, Eder (ultima stagione al Brescia) dall’Empoli, Rennella dal Grasshopper, Marco Rossi dal Bari, De Feudis dal Torino, Candreva in prestito dall’Udinese, Martinho dal Catania e Guana dal Palermo. Buono anche il lavoro di Bagni al Bologna e del solito presidente del Genoa Enrico Preziosi. Gli emiliani si sono assicurati il portiere ex Bari Jean Francois Gillet, per sostituire Viviano, finito all’Inter, per un errore di scrittura del Bologna alle buste, dal Padova il terzino Crespo e l’attaccante Vantaggiato, Nico Pulzetti dal Bari, Rickler dal Piacenza, Rodriguez dal Genoa, Robert Acquafresca dal Genoa, Andrea Raggi dal Bari e Alessandro Diamanti dal Brescia. Proprio il Genoa, invece, ha messo a segno acquisti interessanti e di livello: Kevin Constant dal Chievo, Birsa dall’Auxerre, Seymour, dall’Università de Chile, Beretta e Merkel dal Milan, Granqvist dal Groningen, Escobar dal Deportivo Calì, Jorquera dal Colo Colo e Frey dalla Fiorentina. I liguri, inoltre, stanno cercando un centravanti: in cima alle preferenze c’è Alberto Gilardino, a seguire Floro Flores e Amauri. La Fiorentina sta monitorando le situazioni riguardanti Montolivo, che vuole andar via (Milan su di lui), Vargas (che interessa alla Juventus) e Gilardino, sul quale, come detto prima, ha fatto un sondaggio il Genoa. Nelle ultime ore sono arrivati alla corte di Mihaijlovic Gianni Munari dal Palermo e Andrea Lazzari dal Cagliari. È sfumato, invece, Alberto Aquilani, poiché il calciatore voleva essere acquistato a titolo definitivo mentre la Fiorentina lo voleva prendere in prestito con diritto di riscatto. Ad approfittare di questa improvvisa frenata, sono pronte Juventus e Milan: i bianconeri potrebbero riprendere a sorpresa il centrocampista, questa volta, però, a titolo definitivo, mentre i rossoneri stanno cercando una mezzala sinistra e l’identikit di Aquilani corrisponde a quello del Mister X di cui si parla ormai da mesi. Per il centrocampo viola, oltre ai già citati Lazzari e Munari, è vicinissimo il marocchino Houssine Kharja, mentre per la difesa è praticamente fatta per il palermitano Cesare Bovo. Per quanto riguarda Cagliari e Catania, i sardi si sono assicurati le prestazioni del giovane attaccante El Kabir, di Avramov dalla Fiorentina, del centrocampista Ibarbo e Gozzi dal Modena. Mentre gli etnei hanno registrato il cambio di allenatore (da Simeone a Vincenzo Montella), e gli arrivi di Keko dall’Atlético Madrid, Regula dal Vitoria Setubál, Davide Lanzafame dal Palermo e il centrocampista del Rosario Centrál, Paglialunga. Si parla anche di un possibile ritorno in rossazzurro di Jorge Martinez. Lecce e Chievo, invece, dopo la salvezza ottenuta nella scorsa stagione, anche con un buon margine di vantaggio sulla Sampdoria, terzultima e ultima squadra a retrocedere, si sono mosse molto per quanto riguarda le cessioni. I salentini, infatti, hanno ceduto Munari al Palermo (poi trasferitosi alla Fiorentina), Rispoli alla Samp, Fabiano allo Shandong, Chevanton, svincolato, Bertolacci e Sini alla Roma, a causa della scadenza del loro prestito in maglia leccese. Sul fronte acquisti, sono arrivati alla corte del neo allenatore Di Francesco, Cacia dal Piacenza, Esposito dal Bologna, Strasser dal Milan, Cuadrado e Obodo dall’Udinese e Julio Sergio dalla Roma. Obiettivi principali sono un difensore centrale (su tutti l’ex Juventus Leandro Rinaudo) e il centrocampista Bertolacci, che interessa anche al Siena. I clivensi, invece, hanno ceduto Kevin Constant al Genoa, Marcolini al Padova, Gelson Fernandes al Saint Etienne, Bogliacino al Napoli (probabile ritorno per lui), Tallo alla Roma e Mantovani al Palermo. Sartori ha regalato ai tifosi gialloblu il promettente difensore Acerbi, l’attaccante Paloschi dal Milan, i centrocampisti Hetemaj, Bentivoglio e Cruzado, per sostituire i giocatori che sono andati via. Il Palermo di Zamparini ha acquistato un gran mucchio di giovani, tra i quali spiccano Zahavi, Cetto e Milanovic, oltre al difensore ex Chievo Mantovani. Cessione di lusso, inoltre, è quella che riguarda Javier Pastore, volato al PSG per 43 milioni di euro. Questo, insieme al passaggio di Agüero al Manchester City, è il trasferimento più costoso di quest’estate. Preso anche il difensore ex Catania Matías Silvestre, arrivato per 7,3 milioni. Il sogno (condiviso anche da altre squadre) resta il centravanti italo-brasiliano Amauri. Ottima e come sempre interessante la campagna acquisti del Parma di Ghirardi. Sono arrivati Pellè dall’Az Alkmaar, Borini dal Chelsea, Valdes dallo Sporting Lisbona (nell’affare che ha portato l’attaccante Valeri Bojinov proprio allo Sporting), Goncalo Brandao dal Siena, Santacroce e Blasi dal Napoli, Biabiany dalla Sampdoria, Rubin dal Torino e Danilo Pereira dall’Aris Salonicco, in cui ha giocato una stagione, l’ultima, in prestito. Il vero grande colpo di Ghirardi è stato, però, riscattare dalla Juventus il trequartista Sebastian Giovinco, che ha ben figurato durante l’ultima annata in Emilia Romagna. Si cerca ora un attaccante di primo livello (su tutti Amauri). Le neo-promosse non vorranno far di certo la presenza in questa Serie A. Vorranno avere un ruolo di primo piano, come dimostra la campagna acquisti messa in atto dai rispettivi presidenti di Atalanta, Novara e Siena. I nerazzurri, colpiti dallo scandalo del Calcio scommesse, si sono rafforzati con Lucchini della Samp, Gabbiadini del Cittadella, Ardemagni del Padova, Schelotto del Catania, Moralez dal Velez, Andrea Masiello dal Bari e Denis dall’Udinese. Pesa, però, la lunga squalifica inflitta al capitano Cristiano Doni dal giudice Palazzi, per tre anni e sei mesi. La grande sorpresa della scorsa Serie B, il Novara, ha visto partire i bomber Gonzalez e Bertani (rispettivamente a Palermo e Sampdoria), ma li ha rimpiazzati con Meggiorini, Granoche e Morimoto. Vicino anche l’arrivo di Jeda. Alle spalle dei nuovi attaccanti agirà presumibilmente Andrea Mazzarani, mentre a centrocampo acquistati Giorgi, Pesce e Radovanovic. A rafforzare il reparto difensivo sono arrivati Paci dal Parma, Dellafiore dal Cesena e García dal Palermo. Il Siena di Sannino ha messo a segno colpi importanti: su tutti Gaetano D’Agostino dall’Udinese. Contratto di 4 anni per lui, a 2,2 milioni a stagione. Sono arrivati anche Sansone dal Frosinone, Grossi dall’AlbinoLeffe, Belmonte e Codrea dal Bari, Angella dall’Udinese, Brkic dal Vojvodina, Destro dal Genoa, Mannini dal Napoli, Contini dal Real Saragozza e Angelo dal Parma. È stato comunque un mercato, almeno per quanto riguarda le italiane, in cui si è speso poco e si è guadagnato molto. I paperoni che c’erano un tempo oramai non ci sono più e il calcio italiano sembra destinato a calare ulteriormente.



L'immagine, che si trova in alto a destra, è stata presa da www.blogspot.it

venerdì 10 giugno 2011

ALLEGRI E MAGGIORENNI. Il 18 SCUDETTO DEL MILAN


Dopo un attesa durata sette anni i milanisti possono fregiarsi nuovamente del titolo di Campioni d’Italia. Dopo alcune stagioni sofferte, anche se appaganti come quella del 2007 culminata con l’ultima Champions, il Milan torna sul tetto d’Italia. Uno scudetto maturato nell’estate con gli acquisti di Ibrahimovic e Robinho, ma che porta senza ombra di dubbio il marchio di fabbrica di Massimiliano Allegri, capace di amalgamare un gruppo e di macinare risultati e vittorie. "Allegri e Maggiorenni" trae spunto dal webzine 'Il vero Milanista' (www.ilveromilanista.it), ideato da Luca Rosia, coadiuvato da Giuseppe Rasolo e da molti altri amici milanisti che scrivono con passione il loro amore per la squadra rossonera. Qui si troveranno le cronache delle partite, le schede dei protagonisti, ma anche interviste esclusive con diversi interpreti del mondo del pallone e articoli di costume dedicati al diavolo. E alla fine tutti allegri e maggiorenni verso nuovi traguardi. Questa l’ultima proposta di 'Urbone Publishing', casa editrice online specializzata in testi dedicati allo sport più bello del mondo.
AUTORI: GIUSEPPE RASOLO e LUCA ROSIA
PREZZO: 8 euro
pagine:278
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sabato 4 giugno 2011

L'ALMANACCO DELLA COPA AMERICA


TUTTO SULLA COMPETIZONE CONTINENTALE PIU’ ANTICA DEL MONDO. OLTRE 600 PAGINE DI STORIA,RISULTATI,TABELLINI, GIOCATORI E TANTE ALTRE INFORMAZIONI STATISTICHE SULLA COPA AMERICA. L’OPERA Più COMPLETA MAI REALIZZATA SU QUESTA PRESTIGIOSA COMPETIZIONE. ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE!!!

AUTORE: JOSE' NICOLAS CARLUCCIO
PREFAZIONE: GIOVANNI DEL BIANCO
PREZZO:9.99 EURO
PAGINE:661
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giovedì 2 giugno 2011

NESSUNA PIETA'



Era da molto, che non scrivevo qualcosa, ma questi ultimi avvenimenti, mi hanno fatto fare questo post dal titolo:NESSUNA PIETA'. Penso, che tutti gli appassionati, abbiano capito di cosa si tratta, di cosa sto per scrivere. Questo articolo è riferito all'ulima indagine sul calcio scommesse, che la Procura di Cremona ha avviato, dove vede coinvolti numerosi e prestigiosi calciatori, che non contenti dei loro ricchissimi salari, si dedicavano anche a truccare le partite, scommettendo cifre enormi, che un povero operaio, per metterle insieme dovrebbe impiegarci decenni, forse anche qualcosa in più. Adesso basta con questo marcio, basta con questo schifo, ripuliamo il mondo dello sport, senza nessuna pietà contro tutti questi calciatori, ex calciatori e altri loschi individui. Spero che gli organi competenti, si riuniscano e prendano decisioni serie, come un tetto ai salari dei calciatori, maggiori controlli su queste società di scommesse, con regole precise( ad esempiolimite alle vincite),ed anche commbattere la criminalità organizzata, che in questo settore ci sguazza......
Speriamo che venga fuori qualcosa di buono e che questi delinquneti siano consegnati alle patrie galere per molti anni, senza arresti domiciliari

domenica 22 maggio 2011

ULTRAS - SEDUTI DALLA PARTE DEL TORTO


"Ultras: Seduti dalla parte del torto" vuole essere un libro contro corrente. Vuole porre nel dubbio il lettore e farlo riflettere sul mondo Ultras. L'Ultrà demonizzato come uno dei mali del mondo moderno è un deviante sociale o soffre di ipersocialità? Rifiuta i valori della società in cui vive e si ribella, o accetta questi stessi valori applicandoli in modo estremo? E' un male da estinguere o un capro espiatorio per i mali di quest'epoca?
Il mondo ultrà viene analizzato a fondo da uno che l'ha vissuto e lo continua a vivere dall'interno, studiandone aspetti, codici, valori, motivazioni concludendo che l'Ultras non è nient'altro che colui che seduto dalla parte del torto cerca di opporsi ideologicamente alla società a cui appartiene ma di cui egli stesso è una delle espressioni più genuine.
AUTORE:MANUEL AUCIELLO
PREZZO:6 EURO
PAGINE:67
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martedì 10 maggio 2011

VADEMECUM DELLA JUVENTUS NELLE COPPE EUROPEE


Domenica 23 giugno 1929, Torino, Campo di Corso Marsiglia: questi sono data e luogo del primo incontro disputato dalla Juventus valido per competizioni europee. Avversari erano i cecoslovacchi dello Slavia Praga e la competizione era la Coppa Europa Centrale. A questo incontro se ne andranno ad aggiungere altri 458 nella storia della Juventus nelle coppe europee. In questo e-book ripercorriamo tutti i tabellini degli incontri, tutti i giocatori scesi in campo, tutti gli allenatori, tutte le squadre avversarie incontrate, tutti gli arbitri, tutti gli allenatori avversari e tutti i giocatori incontrati.
AUTORE: MIRKO DELIBASTI
PREZZO:10 EURO
PAGINE:289
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GAETANO SCIREA - L'INDIMENTICABILE


Non è possibile separare Gaetano Scirea calciatore da Gaetano Scirea uomo. Perché se è stato grande come sportivo, lo è stato ancora di più come persona. Amato e rispettato da tutti, persino dai tifosi avversi alla maglia bianconera. Preso come esempio da migliaia di bambini che si avvicinavano al calcio. Diventato l’emblema della Juventus e del calcio mondiale.Questo libro racconta, passo per passo, la sua vita. Rimbalzando, come una pallina da tennis, da Scirea capitano della Juventus a “Gay” marito e padre di famiglia. Una storia di una vita quasi normale, terminata come tutti sanno in modo tragico.Gaetano Scirea è uscito dal mondo del calcio e dalla vita nello stesso modo, quasi come se desiderasse passare inosservato. Silenziosamente. Ma, nonostante tutto, questo silenzio è diventato presto assordante.
AUTORE: STEFANO BEDESCHI
PREZZO:3.50
PAGINE:30
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ARLES AVIGNON - UN RACCONTO DI CALCIO


La storia dell’Arles Avignon parla di calcio, di una piccola realtà che prova a sfidare i grandi nomi e i grandi interessi e (per una volta) riesce a vincere. Ma parla anche di due città rivali unite dal tifo per la stessa squadra, di un allenatore ‘mago’ e di molto altro ancora.

AUTORE:CARLO GRISERI
PAGINE:63
PREZZO: 5 EURO
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lunedì 24 gennaio 2011

DAVID TREZEGUET TUTTI I NUMERI DEL CAMPIONE


TITOLO: DAVID TREZEGUET TUTTI I NUMERI DEL CAMPIONE AUTORE: MIRKO DELIBASTI
PREZZO: 7 EURO
PRESENTAZIONE
David Trézéguet, 10 stagioni, 320 presenze, 171 reti, miglior marcatore straniero della storia della Juventus. Se questi numeri non ti bastano allora questo e-book è quello che fa per te!"

GEORGE BEST L'ULTIMO EROE


TITOLO: GEORGE BEST L'ULTIMO EROE
AUTORE:RAFFAELE OLIVA
PREZZO: 6 EURO
PRESENTAZIONE
Il calcio di oggi e' molto cambiato da quello degli anni 60, 70 e 80. I giocatori sono imprenditori di loro stessi, senza nessun attaccamento alla maglia ai tifosi. Sempre pronti a cambiare maglia per guadagnare di piu', anche giocando nella squadra rivale. George Best, nel momento in cui e' stato di troppo al Manchester United, suo grande amore calcistico, ha preferito andare a giocare negli Stati Uniti, non per soldi, ma per ritrovare quella serenità perduta. Poteva continuare a giocare in Europa, non avrebbe avuto difficolta' a firmare contratti milionari. Attraverso questo e book, si vogliono ripercorrere le tappe principali della carriera di questo fantastico personaggio con la consapevolezza di essere d'accordo con Kenny Dalglish, ex Celtic e Liverpool: Tutto quello che cerchi in un calciatore, lui lo aveva. La gente lo critica per il modo in cui ha vissuto. Ma forse, senza una vita del genere, non sarebbe stato il giocatore che fu."

IL GRANDE ROMANZO DELLA SUPERCOPPA EUROPEA


TITOLO: IL GRANDE ROMANZO DELLA SUPERCOPPA EUROPEA
AUTORE: ANDREA FABIANI
PREZZO: 6 EURO
WWW.URBONE.EU

PRESENTAZIONE
Tutta la storia della Supercoppa Europea, tutti i numeri, i dati e le statistiche. Riviviamo le grandi sfide, che hanno visto protagoniste le migliori squadre d’Europa. Le vincitrici della Coppa dei Campioni, contro la detentrice della Coppa delle Coppe prima e della Coppa Uefa ed Europa League poi. Le imprese di squadre memorabili, come l’Ajax, il Liverpool, la Juventus, il Milan, il Real Madrid e il Barcellona, solo per citarne alcune, raccolte in questo volume imperdibile per gli appassionati del grande calcio."

giovedì 20 gennaio 2011

LA ROMA: STORIA E MITO


LA ROMA: STORIA E MITO
Volume 2: Dal Dopoguerra agli anni Settanta

Autore: Mauro Grimaldi

Fra saggio e romanzo d’avventura, il racconto di oltre 30 anni di Roma. Si parte da lì dove si era fermata la narrazione del primo volume della serie, vale a dire dall’epopea precaria e povera del Dopoguerra, segnata da campionati con molte ombre e poche luci. Un periodo terminato con la retrocessione in B del 1950-51. Poi la rinascita, il ritorno di Sacerdoti, la Roma frivola e spettacolare a cavallo fra i 50 e i 60, la crisi societaria della gestione Marini Dettina, la Roma di Helenio Herrera e la lunga presidenza Anzalone negli anni 70. Il volume si chiude con l’arrivo di Dino Viola alla guida della società e le premesse per il successivo, grande ciclo di vittorie. Un lavoro fatto su documenti e giornali d’epoca, che rivela particolari inediti della vicenda giallorossa. In appendice, una sezione statistica.

Formato: cm. 17x24
Pagine: 192
Prezzo di copertina: € 12,50

LE OLIMPIADI DAL VOLTO UMANO


LE OLIMPIADI DAL VOLTO UMANO
Tutti i Giochi di Roma 1960

Autore: Marco Impiglia

Il saggio più completo e capillare sulle Olimpiadi romane, a 50 anni di distanza. La prima parte è dedicata agli aspetti non prettamente sportivi, dalla candidatura, all’assegnazione, all’organizzazione dei Giochi. Particolare risalto viene dato alle tematiche di politica interna e internazionale che fanno da sfondo agli avvenimenti e forniscono una chiave di lettura largamente inedita, mettendo anche a nudo speculazioni di vario tipo che si verificarono nelle more della preparazione delle Olimpiadi. La seconda parte è dedicata alle gare: a ogni disciplina viene dedicato un capitolo, sia nel suo aspetto generale, sia focalizzando l’attenzione sulla partecipazione azzurra. Figurano anche saggi e articoli di scrittori e giornalisti fra i più reputati del tempo. In chiusura, una sezione statistica.

Formato: cm. 17x24
Pagine: 1248
Prezzo di copertina: € 30,00

NEL CUORE DELLA LAZIO


Dal 1900, gli uomini che hanno fatto la storia biancoceleste

Autore: Marco Filacchione

Fra testo e racconto fotografico, i ritratti dei calciatori da cui la storia biancoceleste non può prescindere. A partire dal pioniere Ancherani, scorrono le immagini e il ricordo di campioni epocali come Bernardini, Piola, Flamini, Chinaglia, Signori, Nesta, Nedved, Veron, ma anche di nomi meno celebri, in grado però con una singola impresa di incidere sulla parabola ultracentenaria della Lazio. Per inquadrare nel giusto contesto le storie dei singoli, il volume racconta i 110 anni della Lazio, un’avventura sempre in bilico fra gloria e tormento. In appendice, una sezione statistica, con l’organico completo stagione per stagione e le presenze e le reti di tutti coloro che hanno vestito in campionato la maglia biancoceleste.

Formato: cm. 23x29,5
Pagine: 304
Prezzo di copertina: € 49,00

sabato 1 gennaio 2011

VADEMECUM DEL GENOA NELLE COPPE EUROPEE


In questo ebook, ripercorriamo la storia del Genoa nelle Coppe Europee, dal suo esordio nella Coppa Europa Centrale, fino ad arrivare alla neonata Europa League. All’ interno è possibile trovare tutti i tabellini del grifone nelle varie competizioni europee, con i commenti a tutte le partite. Un opera completa ed unica nel suo genere.

AUTORE: MARINO PARODI

PREZZO: 6 EURO

http://www.urbone.eu/