BENVENUTI NEL BLOG: DIAMO UN CALCIO A QUESTO CALCIO.QUESTO BLOG E’ CONTRO OGNI FORMA DI RAZZISMO, DI VIOLENZA,CONTRO LA PEDOFILIA, CONTRO LA FAME NEL MONDO. QUESTO BLOG HA UN SOGNO: SAPERE CHE NEL MONDO NON CI SONO BAMBINI CHE SOFFRONO.TUTTI INSIEME PROVIAMO A REALIZZARLO

domenica 21 agosto 2011

L'ENNESIMA RIVOLUZIONE DELLA VECCHIA SIGNORA


Dopo la seconda consecutiva fallimentare stagione della Juventus, il dg Marotta, il suo braccio destro Paratici e il presidente Agnelli si sono cercati di attrezzare nel migliore dei modi per smentire le ultime due brutte annate e tornare tra le grandi d'Italia e, perché no, d'Europa. A tal proposito, l'ex diggì della Sampdoria ha scelto come allenatore l'ex capitano Antonio Conte, considerato il top della "juventinità". Decisione che ai tifosi è piaciuta particolarmente, i quali vedono in Conte ancora un leader a tutti gli effetti. Sul fronte acquisti, il tecnico leccese ha chiesto alla società di intervenire subito sul mercato: acquistati a parametro zero Pirlo, Pazienza e Ziegler, mentre Lichtsteiner è stato prelevato dalla Lazio per una cifra che si aggira intorno ai 10 milioni, Vucinic dalla Roma per 15 più bonus, Vidal dal Bayer Leverkusen per 10, 5 milioni più i consueti, oramai, bonus, legati alle prestazioni del calciatore cileno e dell'intera Juventus. La quarta rivoluzione in casa Juve, però, non è finita qui: il neo allenatore bianconero, infatti, ha chiesto a gran voce alla società nuovi rinforzi. In particolare, ha espresso il gradimento per un esterno sinistro (magari di piede destro, così in grado di rientrare e calciare in porta) e un difensore centrale di esperienza internazionale e classe. I maggiori indiziati per ricoprire questi due tasselli, sono Elia, Perotti, Afellay, Giaccherini, Vargas e Farfan per la fascia sinistra d'attacco, e Alex, Coates e Diego Lugano per il centro della difesa. Se si vogliono abbozzare delle percentuali che questi giocatori hanno di vestire la prestigiosa maglia bianconera, possiamo affermare che Elia e Perotti sono al momento in vantaggio su tutti gli altri, poiché godono del gradimento dell'allenatore. Dietro di loro Afellay, mentre Giaccherini con ogni probabilità verrà acquistato come riserva all'altro titolare che arriverà. Farfan è extracomunitario e ha meno opportunità di tutti di arrivare, mentre Vargas è stato a sorpresa bocciato da Antonio Conte, così com'è capitato qualche settimana fa con un altro esterno sinistro di livello internazionale, Michel Bastos. L'identikit del centrale difensivo porta al brasiliano del Chelsea Alex, che, in un'intervista a Sky Sport 24 ha lanciato messaggi d'amore alla Vecchia Signora. Coates è una scommessa in prospettiva, ma il suo futuro prossimo si sta colorando ogni giorno di più di "Sky Blue", ossia di Manchester City. Il capitano della nazionale uruguayana, fresca della quindicesima vittoria in Copa América, Diego Lugano, può liberarsi a parametro zero, ma ha perso posizioni e, soprattutto, su di lui sono piombate con convinzione Genoa e Lazio. I tifosi juventini sembrano soddisfatti delle prime uscite stagionali e dell'operato della società, come dimostrano i 24.000 abbonamenti al nuovo stadio. La Madama del Bel Paese deve tornare necessariamente tra le grandi, per far felici i numerosissimi tifosi che ha in tutto il mondo e per ricordare al calcio internazionale che esiste ancora una squadra che vuole tirar fuori le unghie e tornare a graffiare come un tempo.




L'immagine soprastante è stata presa da www.tuttowrestling.com.

mercoledì 10 agosto 2011

L’ESODO DELLE STELLE

Negli ultimi giorni di calciomercato, abbiamo visto fuggire dalla nostra Serie A fuoriclasse del calibro di Pastore e Sánchez, rispettivamente a Paris Saint-Germain e Barcellona. Prima di loro, anche Ronaldinho, Kaká, Aquilani, Diego e Balotelli hanno abbandonato i loro club italiani per andare in prestigiose squadre europee o far ritorno in patria, come l’ex numero 80 del Milan. Kaká è volato a Madrid da Mourinho, il trequartista brasiliano Diego è volato in Germani quasi cacciato da Marotta, mentre Balotelli ha preferito i soldi dello sceicco Mansour e ritrovare il suo ex allenatore all’Inter, Roberto Mancini. Oltre ad essi, anche Samuel Eto’o e Wesley Sneijder stanno per lasciare la Serie A per volare rispettivamente in Russia, all’Anzhi, e a Manchester, da decidere se sponda United o City. Ma ora veniamo al problema. Perché tutto ciò? Il calcio italiano cos’ha in meno degli altri campionati europei? In Inghilterra gli stadi sono sicurissimi, i giocatori ci vanno volentieri e soprattutto non si fanno polemiche per niente, com’è accaduto il giorno dell’uscita del nuovo calendario di Serie A, con protagonista il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. La sfuriata del patron dei partenopei è stata dovuta al sorteggio di una grande partita in campionato come Inter-Napoli subito dopo una gara di Champions degli azzurri. Il presidente può aver ragione da un lato, ma dall’altro ha pienamente torto: quest’anno è accaduto in Premier League che dopo un turno di Champions League, sia stata giocata una grande classica del calcio inglese, nonché derby di Londra, Chelsea-Arsenal, ma anche, in un’altra giornata, addirittura due grandi sfide, quali Chelsea-Tottenham (altro derby di Londra) e Manchester United-Arsenal, le due squadre in lotta per lo scudetto. E lì, nessuna polemica. In Spagna, addirittura, il sorteggio dei calendari ha voluto far incontrare le due superpotenze del calcio spagnolo, Barcellona e Real Madrid, dopo la seconda giornata della Champions League. Anche qui, nessun reclamo. La partita, per la cronaca, finì 5-0 per i blaugrana, ma non ci fu nessuna polemica legata al fatto che il Clasico di Spagna si fosse giocato dopo un turno di Champions. Questo deve far riflettere, e molto, gli italiani. Spagna e Inghilterra sono modelli da seguire, lì il calcio non è un business, è una vera passione, lo si segue per voglia di farlo. Ora veniamo all’esodo delle stelle, principale argomento del nostro speciale. Perché tutti i gioiellini che noi cresciamo e facciamo diventare grandi calciatori vanno via dal Bel Paese, preferendo i soldi e le ambizioni di grandi club europei o di squadre che vogliono diventarlo? Il campionato più bello del mondo non c’è più. Una volta, i giocatori in Italia ci venivano di corsa, ora preferiscono, e di gran lunga, la Premier League e La Liga BBVA. Uno dei motivi del rifiuto del calcio italiano, è la scarsa competitività delle “grandi” della Serie A. Milan, Inter e Juventus non hanno più il fascino di una volta. Basti vedere il caso dell’estate dell’anno scorso, quando ben tre giocatori rifiutarono la Vecchia Signora. Di Natale preferì rimanere nella sua Udine, Burdisso decise di tornare a Roma, per il bel rapporto instauratosi con l’ex allenatore giallorosso Ranieri, mentre Borriello snobbò la Juventus ancora una volta per la Roma. Quest’estate, invece, l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha promesso ai tifosi un calciatore da grandi platee, una mezzala sinistra o un trequartista, il cui identikit ha risposto all’appellativo di Mister X. I nomi principali sono stati i seguenti: Fabregas, che, però, è sempre più vicino al Barcellona, Schweinsteiger, che ha giurato amore eterno al Bayern Monaco, Hamsik, che ha deciso di rimanere al Napoli, Ganso, che il Santos vuole, però, cedere solo dopo il mondiale per club di dicembre, Montolivo, che sembra l’unico giocatore prendibile, Aquilani, difficile per l’ingaggio e per la concorrenza, e Kaká, che al momento è solo una fantastica utopia. I nerazzurri di Moratti, invece, dopo le recenti prestazioni poco esaltanti hanno perso colpi. Infatti i due principali fuoriclasse dell’Inter, Eto’o e Sneijder, sono sul piede di partenza. L’esodo dal calcio italiano è dovuto proprio alla poca competitività delle nostre grandi squadre. La dura realtà è che i nostri gioielli snobbano la nostra Serie A. E non solo perché preferiscono andar via, ma perché altri non mettono nemmeno in dubbio di venirci. Quest’estate Agüero ha preferito andare dallo sceicco Mansour, dalla sponda Sky Blues di Manchester, Giuseppe Rossi ha dato il suo consenso per il trasferimento alla Juventus, ma poi la durezza della dirigenza del Villarreal ha fatto saltare tutto. Solamente Arturo Vidal ha scelto la Juventus a scapito del Bayern Monaco. Forse è una delle poche volte negli ultimi anni che il fascino della Madama del nostro Paese ha prevalso su quello degli altri grandi club d’Europa. Fa davvero male, comunque, vedere fuoriclasse assoluti come Pastore e Sánchez giocare con altre maglie di altri grandi club europei. Per i presidenti di Palermo e Udinese, Zamparini e Pozzo, i due gioiellini erano come dei figli. E, come è ben noto, veder partire un proprio figlio è sempre qualcosa di duro da affrontare. I due patron, però, stanno provando a credere alla parabola del figliol prodigo. Magari, tra qualche anno ci potrebbero essere dei clamorosi ritorni alle origini di Pastore e Sánchez. Ma, anche questo è noto, i ritorni non sono sempre positivi…

C’ERANO UNA VOLTA I PAPERONI…










Una nuova rovente estate di calciomercato sta entrando nella sua fase clou. Tutte le grandi squadre cercano rinforzi, le deluse della passata stagione puntano a tornare grandi, mentre le grandi protagoniste della scorsa annata vogliono riconfermarsi. Guida quest’ultimo gruppo il Milan di Allegri, detentore dello scudetto. Galliani ha puntato al rafforzamento della difesa con due innesti importanti, quali Taye Taiwo e Philippe Mexes, e si è tolto lo sfizio di tentare una piccola (per l’età) ma grande (per le potenzialità del calciatore) scommessa: quella di Stephan El Shaarawy, giocatore diciannovenne che ha appena conseguito la maturità con la votazione di 60/100. El Shaarawy ha disputato la sua ultima stagione nel Padova, conducendolo sino alla finale playoff, persa poi contro il Novara nei due scontri (0-0 a Padova, 2-0 a Novara). Mexes lo conosciamo bene, invece. Ha giocato dal 2004 nella Roma, è stato più volte vicino all’addio e all’approdo alla Juventus e al Real Madrid, ma poi a spuntarla è stato il Milan. Taye Taiwo, ex terzino del Marsiglia, è un giocatore che ha ben figurato nelle passate stagioni in Francia. Sicuramente un buon innesto, anche in prospettiva Champions League. Il nuovo obiettivo è trovare una mezzala sinistra o un centrocampista bravo in fase di inserimento. Si sono fatti i nomi di Ganso, Hamsik, Montolivo, Schweinsteiger, Aquilani e anche dell’ex Kaká. I più vicini, comunque, sembrano essere i due centrocampisti della nostra nazionale. L’Inter di Moratti, invece, si è preoccupata in primis di sostituire sulla panchina il partente Leonardo. Dopo varie settimane di ricerche, in cui si erano fatti i nomi di Sinisa Mihaijlovic, Fabio Capello, Marcelo Bielsa, la scelta del presidente nerazzurro è caduta sull’ex allenatore del Genoa e delle giovanili della Juventus, Gian Piero Gasperini, allenatore amante del 3-4-3 (o anche 4-3-3). Moratti, per ora, oltre alla già competitiva e folta rosa a disposizione, ha messo a disposizione del tecnico tre nuovi acquisti: Luc Castaignos, promettente attaccante 18enne ex Feyenoord, Ricky Alvarez, ala sinistra messasi in luce durante la Copa Libertadores con il Velez Sarfield, e il terzino destro Jonathan, proveniente dal Santos, considerato l’erede di Maicon. Il capitano dell’Inter, Zanetti, ha paragonato il neo acquisto argentino a Kakà, ma l’ormai ex giocatore del Velez, durante le sue prime parole da interista, ha detto e ripetuto di assomigliare all’ex stella di Juventus e Real Madrid, Zizou Zidane. L’Inter sta monitorando varie piste per il mercato, in particolare a centrocampo, dove si seguono il talento del San Paolo, Casemiro, e il mediano del Valencia, Éver Banega. Senza dimenticare Rodrigo Palacio, attaccante esterno del Genoa, che Gasperini vuole fortemente per la sua Inter. Il sogno resta Carlos Alberto Tevez, la cui valutazione si aggira intorno ai 45-50 milioni. Sempre in bilico i tre big, Maicon, Sneijder ed Eto’o. Sul primo ci sono Real Madrid e Manchester City, sul trequartista olandese sono piombati i due club di Manchester, con lo United in leggero vantaggio, mentre sull’attaccante camerunense c’è un’offerta monstre da parte della società russa dell’Anzhi: 30 milioni all’Inter e 20 netti a stagione al giocatore. La Juventus, dopo la fallimentare annata della scorsa stagione, ha puntato sul top della “juventinità” per quanto riguarda la panchina, scegliendo come allenatore l’ex capitano Antonio Conte. Conte gioca con il modulo 4-2-4, spregiudicatissimo e usato sia al Bari sia al Siena, ottenendo in entrambi i casi due promozioni in Serie A. Conte, per la sua Juve, ha voluto da subito due esterni di difesa. Prontamente accontentato dal duo Marotta-Paratici, che hanno messo a disposizione del neo allenatore Stephan Lichtsteiner, acquistato dalla Lazio per 10 milioni circa, e Reto Ziegler, acquistato a parametro zero dalla retrocessa Sampdoria. A centrocampo, invece, sono arrivati Michele Pazienza dal Napoli, Andrea Pirlo dal Milan e Arturo Vidal dal Bayer Leverkusen. Per quanto riguarda i primi due, essi sono stati presi a costo zero, mentre l’ormai ex Bayer Leverkusen è arrivato per 10,5 milioni più 2 di bonus. Per l’attacco Inizialmente si erano fatti i nomi di Agüero, Sánchez e Giuseppe Rossi, poi, però, Marotta ha deciso di puntare su Vucinic, poiché Agüero aveva un costo eccessivo, il cileno preferiva di gran lunga l’avventura in blaugrana e Pepito Rossi è stato dichiarato improvvisamente incedibile dal Villarreal. L’attaccante montenegrino è arrivato alla corte di Conte per 15 milioni di euro. Per le fasce d’attacco si seguono le piste che portano a Elia e Vargas, col peruviano in cima ai desideri dell’allenatore. L’esterno della Fiorentina e della nazionale peruviana costa non meno di 15 milioni di euro, ma si può inserire una contropartita tecnica, da scegliere tra Amauri (in caso dovesse andar via Gilardino), Martinez (più gradito a Mihaijlovic), Bonucci (ipotesi remota al momento) e Quagliarella (dichiarato, però, incedibile dalla Juventus). L’esterno olandese dell’Amburgo, invece, costa 12 milioni circa. Alternative ai due esterni già citati sono Farfán, Perotti e Giaccherini. Si cerca anche un centrale di difesa: il più vicino è Diego Lugano del Fenerbahce, che costa 3,5 milioni, ma la Juve può prenderlo anche a costo zero se la squadra turca finirà in Serie B, a causa dello scandalo scommesse dal quale è stata colpita. Il preferito, però, è Alex del Chelsea, mentre si monitorano le piste che portano a Rhodolfo del San Paolo, Rolando del Porto e ai due nazionali uruguayani Martín Cáceres e Sebastian Coates. Sul fronte cessioni, sono andati via Sissoko, per 7 milioni al Paris Saint-Germain, Salihamidzic, al Wolfsburg, e Felipe Melo, in prestito con diritto di riscatto (fissato a 13 milioni) al Galatasaray. Inoltre, lo Zenit di San Pietroburgo vuole fortemente Bonucci. Formulata un’offerta di 7 milioni, ma la Juve chiede almeno il doppio. L’oscar del mercato, per ora, però, è stato assegnato a due squadre: alla Lazio e al Napoli. I biancocelesti di Lotito hanno messo a segno un colpo dopo l’altro, su tutti Klose, a costo zero dal Bayern Monaco, e Djibril Cissé, acquistato per 6 milioni dal Panathinaikos. Non bisogna dimenticare, però, gli acquisti di Konko (dal Genoa), Cana (dal Galatasaray), Lulic (dallo Young Boys) e Marchetti (dal Cagliari). Ora, però, alla società sta il compito di sfoltire la numerosissima rosa, cercando di piazzare i numerosi giocatori in esubero. In partenza anche Zárate e Floccari, che interessa a Fiorentina e Benfica. Si seguono, per il centrocampo, Parolo, che, però, ha appena rinnovato con il Cesena, e Biondini. Il Napoli, invece, ha piazzato numerosi e importanti acquisti, su tutti Gokhan Inler, prelevato dall’Udinese per 11 milioni più l’altra metà di German Denis. Non bisogna dimenticare, però, gli acquisti di Miguel Angel Britos dal Bologna, di Marco Donadel e Mario Alberto Santana dalla Fiorentina, di Blerim Dzemaili dal Parma e Matías Fernández dall’Estudiantes. Ora, però, serve un vice Cavani. I candidati sono l’ex bomber della Juventus, David Trezeguet, e l’attaccante napoletano ex Genoa, ora in forza all’Udinese, Antonio Floro Flores. L’Udinese ha venduto tutti i suoi big, artefici principali della grande impresa del quarto posto della scorsa stagione: Cristian Zapata, al Villarreal per 9 milioni, Gokhan Inler, come detto, al Napoli per 11 milioni più l’altra metà di Denis, e Alexis Sánchez, al Barcellona per 26 milioni più 11,5 di bonus. In entrata, per ora, si registrano soltanto gli arrivi di Barreto, Danilo, Doubai, Sissoko e Mangala. Vivi gli interessi per Maxi Lopez, che andrebbe a sostituire Denis, trasferitosi all’Atalanta, e per Giovani Dos Santos, che prenderebbe il posto del Niño maravilla Sánchez, volato a Barcellona. La rinnovatissima Roma del neo patron Di Benedetto e del nuovo tecnico spagnolo Luis Enrique, invece, ha puntato ad una vera e propria rivoluzione: acquistati il terzino sinistro José Angel dallo Sporting Gijon, per sostituire John Arne Riise, volato al Fulham, il diciannovenne gioiello argentino ex River Plate, Erik Lamela, il promettentissimo attaccante del Barcellona, Bojan Krkic, il terzino ex Marsiglia, Real Madrid e Manchester United, Gabriel Heinze, che era svincolato, il giovane terzino ex Nantes, Nego, e l’attaccante del Chievo, Tallo. Quest’ultimo ha firmato un contratto di un anno, con opzione per il secondo. Per il ruolo di portiere, acquistato il titolare della nazionale olandese Stekelenburg per 6 milioni più 2 di bonus, mentre per l’attacco forte interesse per il talento brasiliano del Villarreal, Nilmar. Ceduti, poi, i portieri Doni e Julio Sergio, rispettivamente a Liverpool e Lecce. Per quanto riguarda le medio-piccole, spicca l’ottima campagna acquisti messa in atto dalla dirigenza del Cesena, che ha acquistato Mutu e Comotto dalla Fiorentina, Eder (ultima stagione al Brescia) dall’Empoli, Rennella dal Grasshopper, Marco Rossi dal Bari, De Feudis dal Torino, Candreva in prestito dall’Udinese, Martinho dal Catania e Guana dal Palermo. Buono anche il lavoro di Bagni al Bologna e del solito presidente del Genoa Enrico Preziosi. Gli emiliani si sono assicurati il portiere ex Bari Jean Francois Gillet, per sostituire Viviano, finito all’Inter, per un errore di scrittura del Bologna alle buste, dal Padova il terzino Crespo e l’attaccante Vantaggiato, Nico Pulzetti dal Bari, Rickler dal Piacenza, Rodriguez dal Genoa, Robert Acquafresca dal Genoa, Andrea Raggi dal Bari e Alessandro Diamanti dal Brescia. Proprio il Genoa, invece, ha messo a segno acquisti interessanti e di livello: Kevin Constant dal Chievo, Birsa dall’Auxerre, Seymour, dall’Università de Chile, Beretta e Merkel dal Milan, Granqvist dal Groningen, Escobar dal Deportivo Calì, Jorquera dal Colo Colo e Frey dalla Fiorentina. I liguri, inoltre, stanno cercando un centravanti: in cima alle preferenze c’è Alberto Gilardino, a seguire Floro Flores e Amauri. La Fiorentina sta monitorando le situazioni riguardanti Montolivo, che vuole andar via (Milan su di lui), Vargas (che interessa alla Juventus) e Gilardino, sul quale, come detto prima, ha fatto un sondaggio il Genoa. Nelle ultime ore sono arrivati alla corte di Mihaijlovic Gianni Munari dal Palermo e Andrea Lazzari dal Cagliari. È sfumato, invece, Alberto Aquilani, poiché il calciatore voleva essere acquistato a titolo definitivo mentre la Fiorentina lo voleva prendere in prestito con diritto di riscatto. Ad approfittare di questa improvvisa frenata, sono pronte Juventus e Milan: i bianconeri potrebbero riprendere a sorpresa il centrocampista, questa volta, però, a titolo definitivo, mentre i rossoneri stanno cercando una mezzala sinistra e l’identikit di Aquilani corrisponde a quello del Mister X di cui si parla ormai da mesi. Per il centrocampo viola, oltre ai già citati Lazzari e Munari, è vicinissimo il marocchino Houssine Kharja, mentre per la difesa è praticamente fatta per il palermitano Cesare Bovo. Per quanto riguarda Cagliari e Catania, i sardi si sono assicurati le prestazioni del giovane attaccante El Kabir, di Avramov dalla Fiorentina, del centrocampista Ibarbo e Gozzi dal Modena. Mentre gli etnei hanno registrato il cambio di allenatore (da Simeone a Vincenzo Montella), e gli arrivi di Keko dall’Atlético Madrid, Regula dal Vitoria Setubál, Davide Lanzafame dal Palermo e il centrocampista del Rosario Centrál, Paglialunga. Si parla anche di un possibile ritorno in rossazzurro di Jorge Martinez. Lecce e Chievo, invece, dopo la salvezza ottenuta nella scorsa stagione, anche con un buon margine di vantaggio sulla Sampdoria, terzultima e ultima squadra a retrocedere, si sono mosse molto per quanto riguarda le cessioni. I salentini, infatti, hanno ceduto Munari al Palermo (poi trasferitosi alla Fiorentina), Rispoli alla Samp, Fabiano allo Shandong, Chevanton, svincolato, Bertolacci e Sini alla Roma, a causa della scadenza del loro prestito in maglia leccese. Sul fronte acquisti, sono arrivati alla corte del neo allenatore Di Francesco, Cacia dal Piacenza, Esposito dal Bologna, Strasser dal Milan, Cuadrado e Obodo dall’Udinese e Julio Sergio dalla Roma. Obiettivi principali sono un difensore centrale (su tutti l’ex Juventus Leandro Rinaudo) e il centrocampista Bertolacci, che interessa anche al Siena. I clivensi, invece, hanno ceduto Kevin Constant al Genoa, Marcolini al Padova, Gelson Fernandes al Saint Etienne, Bogliacino al Napoli (probabile ritorno per lui), Tallo alla Roma e Mantovani al Palermo. Sartori ha regalato ai tifosi gialloblu il promettente difensore Acerbi, l’attaccante Paloschi dal Milan, i centrocampisti Hetemaj, Bentivoglio e Cruzado, per sostituire i giocatori che sono andati via. Il Palermo di Zamparini ha acquistato un gran mucchio di giovani, tra i quali spiccano Zahavi, Cetto e Milanovic, oltre al difensore ex Chievo Mantovani. Cessione di lusso, inoltre, è quella che riguarda Javier Pastore, volato al PSG per 43 milioni di euro. Questo, insieme al passaggio di Agüero al Manchester City, è il trasferimento più costoso di quest’estate. Preso anche il difensore ex Catania Matías Silvestre, arrivato per 7,3 milioni. Il sogno (condiviso anche da altre squadre) resta il centravanti italo-brasiliano Amauri. Ottima e come sempre interessante la campagna acquisti del Parma di Ghirardi. Sono arrivati Pellè dall’Az Alkmaar, Borini dal Chelsea, Valdes dallo Sporting Lisbona (nell’affare che ha portato l’attaccante Valeri Bojinov proprio allo Sporting), Goncalo Brandao dal Siena, Santacroce e Blasi dal Napoli, Biabiany dalla Sampdoria, Rubin dal Torino e Danilo Pereira dall’Aris Salonicco, in cui ha giocato una stagione, l’ultima, in prestito. Il vero grande colpo di Ghirardi è stato, però, riscattare dalla Juventus il trequartista Sebastian Giovinco, che ha ben figurato durante l’ultima annata in Emilia Romagna. Si cerca ora un attaccante di primo livello (su tutti Amauri). Le neo-promosse non vorranno far di certo la presenza in questa Serie A. Vorranno avere un ruolo di primo piano, come dimostra la campagna acquisti messa in atto dai rispettivi presidenti di Atalanta, Novara e Siena. I nerazzurri, colpiti dallo scandalo del Calcio scommesse, si sono rafforzati con Lucchini della Samp, Gabbiadini del Cittadella, Ardemagni del Padova, Schelotto del Catania, Moralez dal Velez, Andrea Masiello dal Bari e Denis dall’Udinese. Pesa, però, la lunga squalifica inflitta al capitano Cristiano Doni dal giudice Palazzi, per tre anni e sei mesi. La grande sorpresa della scorsa Serie B, il Novara, ha visto partire i bomber Gonzalez e Bertani (rispettivamente a Palermo e Sampdoria), ma li ha rimpiazzati con Meggiorini, Granoche e Morimoto. Vicino anche l’arrivo di Jeda. Alle spalle dei nuovi attaccanti agirà presumibilmente Andrea Mazzarani, mentre a centrocampo acquistati Giorgi, Pesce e Radovanovic. A rafforzare il reparto difensivo sono arrivati Paci dal Parma, Dellafiore dal Cesena e García dal Palermo. Il Siena di Sannino ha messo a segno colpi importanti: su tutti Gaetano D’Agostino dall’Udinese. Contratto di 4 anni per lui, a 2,2 milioni a stagione. Sono arrivati anche Sansone dal Frosinone, Grossi dall’AlbinoLeffe, Belmonte e Codrea dal Bari, Angella dall’Udinese, Brkic dal Vojvodina, Destro dal Genoa, Mannini dal Napoli, Contini dal Real Saragozza e Angelo dal Parma. È stato comunque un mercato, almeno per quanto riguarda le italiane, in cui si è speso poco e si è guadagnato molto. I paperoni che c’erano un tempo oramai non ci sono più e il calcio italiano sembra destinato a calare ulteriormente.



L'immagine, che si trova in alto a destra, è stata presa da www.blogspot.it